La Strip sprofonda sempre più. E' tempo di bilanci per Las Vegas che chiude l'anno con un passivo pesante. I principali casinò del Nevada hanno accumulato perdite per 1,35 miliardi di dollari negli ultimi 12 mesi, secondo il Gaming Control Board. Non proprio una passeggiata di salute. Per il quinto anno di fila, la città delle luci chiude in perdita, soprattutto a causa del flop della Strip. Meglio è andata nelle zone periferiche.
Il fatturato è aumentato solo dello 0,4% a fronte di maggiori spese. Le revenues lorde delle sale da gioco sono state pari a 23,9 miliardi.Solo il 45% dei ricavi deriva dal gambling. Ed è proprio questo il problema: dipendendo sempre più dal turismo, l'industria dell'intrattenimento del Nevada è stata colpita duramente dalla crisi.
Le balene continuano a regalare soldi ai tavoli da gioco, il problema riguarda invece il turista medio che non può più permettersi di divertirsi a Las Vegas per settimane intere.
In questi anni però i casinò hanno continuato ad investire in strutture e personale ed i passivi sono stati pesanti, soprattutto sulla Strip, dove il rinnovamento è sempre costante. I bilanci negativi - non a caso - riguardano proprio le major, le multinazionali che hanno continuato ad investire, nonostante tutto.
L'unico dato positivo è che nel 2013 le perdite sono state minori dell'11,2% rispetto al 2012. Il 64,9% delle entrate derivanti gioco, arriva dalle slot machines.
Sulla Strip (la strada principale di Vegas dove sono presenti i casinò più famosi) le entrate derivanti dal turismo hanno un peso ancor maggiore. Il gaming ha fatto la sua parte solo per il 37% (rispetto alla media del 45%). In recupero invece le sale di Downtown: le perdite (pari a 17,8 milioni), in un anno, sono diminuite del 61%.
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