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Casinò di Sanremo

Casinò di Sanremo: come i giocatori indirizzavano le partite di Punto-Banco, gli sviluppi clamorosi delle ultime ore

E' da ottobre 2022 che vi ricordiamo raccontiamo del caso del "cartaio" che avrebbe condizionato alcune partite di Punto Banco, a favore di un gruppo di giocatori di Torino per vincite del valore di circa 300mila euro. I manager dei casinò di Sanremo si erano insospettiti e, dopo aver chiamato le forze dell'ordine, grazie anche alle intercettazioni ambientali, era venuta fuori l'amara verità.

Casinò di Sanremo: cosa è successo nelle ultime ore

Contrariamente però a quanto era emerso erroneamente nei mesi precedenti, ieri gli inquirenti hanno chiarito alcuni aspetti della vicenda: in primo luogo non era il cartaio a segnare le carte, bensì i giocatori. Era compito del dipendente del casinò - secondo la tesi accusatoria della Procura - consegnare ai giocatori e poi reintrodurre i mazzi nel casinò dopo la manomissione (vi spiegheremo nel dettaglio in seguito).

Dopo 9 mesi di indagini accurate e di interrogatori, nella giornata di ieri, sono scattate le manette nelle province di Torino e Imperia, con l'impiego di circa 50 agenti che hanno fatto irruzione nelle abituazioni degli indagati in piena notte.

La polizia ha portato a termine un'operazione che ha coinvolto 10 persone, di cui due sono state incarcerate e quattro sono state poste ai domiciliari. Altre quattro persone sono state sottoposte a misure restrittive che prevedono l'obbligo di dimora. L'azione è stata condotta nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Procura di Imperia riguardante una presunta combine - come vi abbiamo ricordato - ai tavoli di Punto e Banco presso il Casinò di Sanremo.

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Casinò di Sanremo, il caso: il ruolo del cartaio

Tra gli arrestati figura Luigi "Silvio" Carbone, di 58 anni, conosciuto come il "cartaio" del Casinò e considerato una figura chiave, anche se è già stato licenziato a ottobre.

Le indagini sono partite nel 2022 in seguito all'osservazione di numerose perdite insolite nel gioco del Punto Banco. Si stima che l'ammontare della frode sia di 300mila euro.

Dopo aver ricevuto i primi risultati delle indagini dalla Procura di Imperia, il Casinò ha immediatamente sospeso Carbone, offrendogli la possibilità di spiegare il suo comportamento anomalo come previsto dalla legge e dai regolamenti interni.

Tuttavia, le spiegazioni fornite sono state considerate vaghe e poco convincenti, portando alla decisione più drastica di licenziarlo. Gli altri indagati sembrano essere tutti giocatori. Secondo le informazioni disponibili, avrebbero segnato sottilmente le carte utilizzando lievi abrasioni sul retro.

Inizialmente, oltre a Carbone, altre cinque persone sono state coinvolte nell'inchiesta per l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Tra di loro c'è Antonio Del Core di Sanremo e quattro persone provenienti da Torino: Luciano Rossi, Luigi Betti, Francesco Ricotta ed Emilio D'Eliso.

Secondo gli inquirenti, che hanno svolto le indagini con l'assistenza degli investigatori della Polizia di Stato, Carbone avrebbe collaborato con i complici curandosi degli spostamenti dei mazzi fuori e dentro il Casinò di Sanremo. La "banda" di Torino avrebbe "manipolato" in modo quasi impercettibile le carte, soprattutto quelle destinate al Punto Banco.

Come i giocatori riuscivano a vincere ai tavoli

L'accusa principale è di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, al peculato e alla corruzione. Dalle indagini emerge che il presunto complotto si sarebbe protratto fino all'estate dello scorso anno. È emerso che l'organizzazione, promossa e guidata da F.R., poteva contare sull'aiuto fondamentale di Luigi Carbone che avrebbe sottratto le carte al Casinò per fornirle all'organizzazione responsabile di "marcare" i mazzi, in modo visibile solo per coloro che erano al corrente della frode (ovvero i giocatori che si presentavano al Casinò).

Successivamente il cartaio avrebbe reintegrato le carte nel Casinò e avrebbe preparato i mazzi contenenti le carte truccate, posizionandoli negli armadi dove i croupier andavano a ritirarli per utilizzarli - in modo inconsapevole - ai tavoli.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.