Se il tempo cambia in fretta ogni cosa, questo è ancora più vero nel mondo del poker, dove le lancette sembrano girare con ancora più frenesia. Era solo l’estate del 2006 quando il pro norvegese Johnny Lodden, allora 21enne, si trovava dalla parte sbagliata di quello che allora fu il piatto online più grande mai giocato, pari a 465.451$.
Una cifra che oggi può perfino far sorridere, se pensiamo che il record attuale – stabilito recentemente da Patrik Antonius ed Isildur1 – parla di un piatto da 1.356.947 dollari.
Eppure quel record, stabilito ai limiti $200/$400, tenne per oltre due anni ovvero fino all’ottobre del 2008, quando “durrrr” e “urindanger” fissarono al rialzo la nuova asticella. E Lodden poté finalmente tirare un sospiro di sollievo, pensando che c’era stato qualcun altro capace di perdere in una sola mano più di quanto non fosse riuscito a fare lui. Quella mano, in cui con due assi a terra l’A-9 di Johnny si scontrò con l’A-J dello svedese Mohammed "TerrorOfSweden" Kowssarie, lo ha certamente tormentato per un bel po’: “Credo di aver rotto il mio computer – dichiara quasi divertito oggi – ne ho rotti un bel po’ in passato”.
Perdere tutto quel denaro in un istante e con tanta sfortuna dev’essere infatti terribile, anche quando si ha un rapporto con i soldi tipico dei players che giocano cash game high stakes: “Se avessi avuto tre milioni di dollari davanti a me in una valigetta sarebbe stato diverso. Quando invece hai soltanto delle chips, dei numeri su un computer li tratti in un’altra maniera”.
Tuttavia Lodden ha ormai smesso di frequentare i piani alti, più che per la delusione di quel piatto perso – ormai lontano – perché il livello a quei limiti è ormai talmente alto da essere diventato impraticabile, anche per un campione come lui. Adesso il norvegese si dedica principalmente ai tornei live, ma questo non gli ha impedito di seguire le gesta dell’uomo che è sulla bocca di tutti, quell’Isildur1 il quale ad oggi pare aver rivoluzionato un mondo che già di suo, in quanto a follia, aveva già ben poco da imparare: “Credo che essendo giovane non abbia ben chiaro il valore del denaro, ma adoro il suo modo di giocare al No Limit Hold’em. Sicuramente è un ottimo giocatore anche nel Pot Limit Omaha, ma nel No Limit Hold’em è davvero di un altro livello”.
E per uno come lui, che è stato uno dei precursori ai tavoli dei nosebleeders, non c’è mai della nostalgia, una mancanza di adrenalina che forse i tornei live non possono darti? Johnny fa spallucce: “Prima era dura, ma adesso non più. Voglio davvero fare bene nei tornei live, adoro giocarli, e visto che online non gioco più a limiti tanto alti devo grindarli seriamente”.
Lodden ci ha provato anche a questo EPT di Praga come sponsorizzato PokerStars, ma la sua corsa è finita prima del termine del day 1B.
Poco male, di certo ci riproverà. L’ottavo posto di Budapest di un anno fa, il suo miglior risultato nel circuito EPT fino ad oggi, sarà il suo prossimo record destinato a cadere, di questo se ne può esser certi.