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Ospitano una partita di poker: prima vengono rapinati e poi arrestati

Una coppia di Newport potrebbe finire nel libro dei primati “fantozziani”.  Marito e moglie, Adam e Jennifer Schlain, hanno ospitato una partita a poker tra amici (almeno così sembra), senza pretendere alcuna rake o tasse per giocare. 

La serata però ha preso la piega sbagliata quando tre uomini armati hanno fatto irruzione nell’appartamento ed hanno puntato una pistola alla tempia di Adam, minacciandolo.

I ladri sono riusciti a scappare con il ricco bottino di 11mila dollari (non è chiaro se i soldi appartenevano al padre del padrone di casa oppure erano sul tavolo da poker). 

Intervenuta la polizia, a seguito della rapina, ha iniziato ad interrogare i giocatori presenti. Quando gli agenti si sono accorti che i ladri avevano interrotto una partita a poker, hanno fatto scattare le manette per “esercizio di gioco d’azzardo”. 

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Negli USA, in molti stati, è vietato organizzare partite private. Da quelle parti non si scherza: Adam e Jennifer sono finiti dietro le sbarre. A favore della coppia, il fatto che i players non hanno versato alcuna rake: alla fine non c’è stato alcuno scopo di lucro ma le leggi variano da stato a stato.

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D'altronde è molto difficile poter trovare un punto di equilibrio nella regolamentazione degli home games. In Europa ci sta provando la Norvegia con una nuova legge ma ancora non si conoscono i termini.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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