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Assalto al Caesars: è caccia all'uomo ad Atlantic City

Quello che è successo lunedì al Caesars di Atlantic City non ha nulla a che vedere con la rapina messa in atto nel film Ocean's Eleven, rispetto allo stile e la classe di Brad Pitt e George Clooney.

Due uomini mascherati, armi in pugno, hanno svaligiato il noto casinò del New Jersey, con un vero e proprio atto di forza.

I due malviventi sono entrati nella sala da gioco alle sei del mattino ed hanno estratto le pistole, minacciando il personale. In questo modo, si sono fatti consegnare due scatole piene di banconote cash, per un valore di 180.000 dollari. Inutile dire che è scattata subito la caccia all'uomo ad Atlantic City ma la polizia, al momento, non è riuscita ad individuarli. 

Il colpo messo in atto al Caesars, rinnova un tema molto caro ai giocatori: la sicurezza interna nei casinò. L'ultimo episodio degno di nota risale al 2010, al Bellagio di Las Vegas, quando un uomo armato è entrato al Bellagio indossando un casco bianco. Anthony Carleo puntò la pistola ad un tavolo di craps, con il risultato di uscire dalla sala con uno zaino pieno di fiches. In quel caso, alla polizia ci sono voluti un paio di mesi prima dell’arresto.

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Ad Atlantic City invece piove sul bagnato: le case da gioco sono in crisi nera, Il Trump Plaza dovrebbe chiudere a settembre, mentre il Revel ha aperto la procedura fallimentare, ma sono meno frequenti gli episodi violenti, rispetto ad una città irrequieta come Las Vegas.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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