Controverso, per alcuni un genio, per altri un personaggio da cui mantenere le distanze, il giocatore inglese Will Kassouf, è stato spesso protagonista di azioni al limite della regolarità, alcune volte ripreso dai vari direttori del torneo e floorman, sia per comportamenti di questo tipo e sia per la sua parlantina alle volte ritenuta esagerata.
In questo Articolo:
Will Kassouf personaggio spinoso
Basta fare un piccolo giro sui social o sul web per capire a cosa ci stiamo riferendo: il mondo di Internet è strapieno di video in cui Will Kassouf viene pizzicato dalle telecamere di ogni dove nel momento in cui si esibisce nei suoi show che possono piacere o meno.
Dipende molto da chi è l'avversario, visto che il giocatore inglese non fa distinzioni di Circuito o Series, visto che si è fatto notare sia alle WSOP, alle partite di cash game coperte dalle telecamere streaming come al Live at the bike.
L'episodio più conosciuto è quello della sua lite furibonda con Griffin Benger al Day 7 delle WSOP del 2016.
Nuovo episodio della saga
Veniamo però ai giorni nostri, visto che Kassouf si è di nuovo reso protagonista di un episodio molto controverso.
Il contesto è il Day 2 del Main Event delle World Series Of Poker di quest'anno, al quale Kassouf è approdato senza grosse difficoltà e nella parte centrale della giornata si è ritrovato invischiato in una mano contro il giocatore francese Sacha Cohen.

Cohen, secondo il racconto della mano, avrebbe aperto da UTG a 3.000, trovando il call da Piccolo Buio di Kassouf prima che al flop scendessero 8 9 2 e, con la sua proverbiale loquacità, mentre parlava, parlava, parlava, l'inglese ha check callato la continuation bet del rivale, con la stessa size del rilancio preflop, 3.000.
Al turn è cascato un 7 , ancora una volta controllato dal britannico con un check, prima che Cohen sparasse la seconda a 13.500.
River ancora cuori
Dopo l'ennesimo call di Kassouf, al river è scesa un'altra carta di cuori, un 5 , che ha originato il solito discorso di fine mano di Kassouf: "wow una carta decisamente sick al river, chiude scala, chiude colore, chiude tutto quanto; non è una carta che possiamo checkare".
Dopo una piccola pausa, Kassouf ha deciso di puntare 29.500, azione che ha mandato il francese nel tanking più profondo, aggiungendo: "Potrebbe essere un bluff con la mano migliore se stai pensando così a lungo".
Coehen dopo qualche secondo, ha deciso di metterle tutte per 99.500, azione che ha originato una nuova ridda di parole da parte di Kassouf.
"Wow, è così incredibile. Tu hai il nuts e io ho il second nuts. Pensavi che stessi bluffando, ma stavo puntando per valore; hai l'asso di cuori, forse a q o qualcosa del genere".
Al decimo minuto di tanking e ulteriori ragionamenti a voce alta, Cohen si rompe le scatole e decide di chiamare il clock.
Will Kassouf: "hai chiamato il tempo perché?"
"Hai chiamato il clock perché vuoi che io chiami?" Ha chiesto Kassouf.
"No, ho chiamato il clock perché voglio che finisca questa mano e voglio una pausa", ha risposto Cohen, visto che intanto era finito il livello e tutti gli altri giocatori erano già in break.
A quel punto, mentre il tempo trascorreva inesorabile, Kassouf ha preso le sue chips e le ha accumulate per il totale richiesto dal suo rivale.
"Vabbè, se ce l'hai ce l'hai", ha infine esclamato Kassouf prima di chiamare per questo showodown:
- Will Kassouf k 8
- Sacha Cohen: k j
Foto in homepage Will Kassouf courtesy Pokernews & Spenser Sembrat