Le luci amalianti di Macao possono celare storie molto particolari e non allontanano mai il passato ingombrante, se avete dei dubbi a ottobre potete vedere su Netflix il film Ballad of a Small Player, con Colin Farrell nell'inedita veste di perdente. Interpreta Lord Doyle, un avvocato britannico che consuma la sua vita nei casinò più famosi al mondo, perso nel bere e nel baccarat.
Con questa pellicola, Netflix ha scelto come cavallo da corsa il noto attore irlandese nei panni di un giocatore sperduto tra i casinò dell'ex enclave portoghese (oramai cinese ma con autonomie speciali), capitale mondiale del gambling.
Ballad of a Small Player uscirà nelle sale il 15 ottobre e atterrerà poi sul catalogo globale di Netflix il 29 ottobre anche in Italia.
Non un film sul gioco d’azzardo, semmai è un film sulla vita quando diventa un azzardo perso in partenza. E' ambientato nei più importanti casinò iconici dell'ex colonia portoghese.
In questo Articolo:
L'avvocato britannico corrotto che fugge a Macao
Farrell interpreta Lord Doyle, che lord non è: un avvocato britannico corrotto, fuggito in Oriente dopo avere spolpato una cliente anziana. Un personaggio che trova nel vizio del gioco non la speranza di vincere, ma la certezza di perdere. Un dramma nel dramma.
“Non sei un vero giocatore finché non preferisci segretamente perdere”, dice Doyle, con la disperazione rassegnata di chi vede nel crollo la sua unica forma di redenzione.
Per gli amanti del gambling può essere interessante non solo per scoprire il volto luccicante di Macao, con le sale da gioco più famose viste con l'occhio del giocatore, ma anche per comprendere quanto sia importante essere responsabili quando si entra in un casinò e quali siano le conseguenze gravi nel caso vengano ignorate tutte le avvertenze e gli appelli a usare la testa ai tavoli.
Giocare in modo responsabile deve essere la regola base, mai scommettere cifre che non ci si può permettere. Ma non è il caso di Doyle, il protagonista di questo film.
Il romanzo di Osborne
Alla regia c’è Edward Berger, il regista tedesco che con "Niente di nuovo sul fronte occidentale" ha conquistato l’Oscar nel 2022.
Il film è tratto dal romanzo del 2014 di Lawrence Osborne, che qualcuno a Hollywood deve aver presentato come “Leaving Las Vegas", ma ambientato a Macao.

Perché è stato scelto Macao e non Las Vegas
Macao è un ex enclave portoghese oramai passata sotto il controllo della Cina, seppur alla città e alla regione venga riconosciuta sempre un'autonomia speciale. Dai primi anni 2000 i casinò hanno ottenuto le prime licenze per offrire gioco ai clienti cinesi.
Il Partito Comunista di Pechino ha - in questi anni - cercato di frenare l'enorme corruzione nei casinò di Macao e soprattutto l'ascesa degli junkets, gli intermediari che portano ricchi giocatori high roller cinesi finanziandoli ai tavoli di baccarat.
Pensate che il 93% dei fatturati dei casinò deriva proprio dai tavoli high roller di baccarat che sono gestiti direttamente da questi potentissimi intermediari (si tratta di società di capitali oramai) che prestano denaro ai propri clienti per poi usare - a volte - anche metodi pochi ortodossi.
Perché è stata scelta come location Macao e non Las Vegas? Sia per i costi (a SinCity una bottiglia d'acqua in certi hotel può costare anche più di 20 dollari) sia perché Macao ha sviluppato la propria economia esclusivamente intorno ai casinò e al gambling, rappresentando quindi una città oramai dedicata al 100% al gioco d'azzardo, un pò come Las Vegas negli anni '60.
Proprio Las Vegas invece è oramai identificata come una delle capitali dell'intrattenimento, per oltre il 60% le entrate dei Casino-Hotel deriva dai servizi pagati dai clienti e non dal gioco. Macao invece rappresenta - da questo punto di vista - il gambling al 100% e quindi anche una sorta di decadenza (che è un pò il filo conduttore di tutto il film).
Macao ha una clientela particolare, soprattutto di gamblers incalliti ed è uno dei pochi mercati terrestri che non ha risentito della concorrenza dei casinò online .
Doyle lo small player: la trama
Come detto Doyle è un avvocato britannico corrotto che si reca a Macao per sfuggire dal suo passato ingombrante e anche per assecondare il suo istinto ai tavoli da gioco.
È infatti una discesa notturna: Doyle vive di bicchieri mai vuoti, camere d’albergo squallide, e tavoli da baccarat illuminati al neon.
È un “small player”, piccolo giocatore in tutto, nella vita come al tavolo verde. Un’improvvisa illusione di salvezza gli arriva da Dao-Ming, donna enigmatica e fragile, forse prostituta, che accende in lui una fiammata di speranza. Ma i debiti, i fantasmi e le menzogne lo braccano.
Il romanzo, e sembra anche il film, affonda nel folklore cinese: i “fantasmi affamati”, anime condannate a desiderare senza mai saziarsi, con bocche come cruna d’ago e stomaci senza fondo. Doyle, con la sua smania autodistruttiva, pare uno di loro: più spettro che uomo, sospeso tra realtà e allucinazione, in un finale che promette ambiguità e suggestioni soprannaturali.
Un viaggio che comincia con un bicchiere di troppo e finisce, come sempre, davanti a uno specchio in cui non si riconosce più il volto riflesso.

Ballad of a Small Player: attori, regista, storia, autore
Netflix ha diffuso il teaser di Ballad of a Small Player, nuovo film di Edward Berger tratto dal romanzo di Lawrence Osborne (2014). La sceneggiatura è firmata da Rowan Joffé ed è il primo progetto nato dall’accordo “first look” tra Berger e Netflix tramite la sua società Nine Hours.
Il regista torna a collaborare con il team di Niente di nuovo sul fronte occidentale, tra cui il direttore della fotografia James Friend e il compositore Volker Bertelmann. Il film debutterà al Toronto International Film Festival il 9 settembre e al Festival di Zurigo il 27 settembre, dove Berger riceverà il Golden Icon Award. L’uscita in sala negli USA è prevista il 15 ottobre, mentre l’arrivo su Netflix è fissato al 29 ottobre.
Trama: Colin Farrell veste i panni di Lord Doyle, giocatore d’azzardo in fuga a Macao, dove incontra Dao Ming (Fala Chen), dipendente di casinò con segreti nascosti. Ma sulla sua strada si mette Cynthia Blithe (Tilda Swinton), investigatrice privata decisa a riportarlo alle sue responsabilità. Nel cast anche Deanie Ip e Alex Jennings.
I casinò di Macao dove è stato girato il film
Girato nei luoghi simbolo del lusso e della decadenza asiatica – il Casino Lisboa, il Venetian Macao, il Grand Emperor e il Londoner – il film si candida a raccontare il gioco da un punto di vista diverso da quello a cui siamo abituati, in genere con le luci di Las Vegas come sottofondo. In questo caso sono i neon di Macao ad accompagnarci.
Come detto a Macao, il mercato non conosce flessioni e non soffre, come in Italia della concorrenza delle sale online che offrono bonus di primo deposito casinò ai nuovi clienti iscritti. Qui sotto riportiamo come Assopoker, una tabella informativa e comparativa di tali bonus.