Nella versione Hold’em poker contro il banco, al Casinò di Sanremo, un fortunato giocatore ligure è riuscito a vincere un jackpot da € 168.500 dopo aver chiuso scala reale. Un magico a ha completato la scala dello stesso seme: a k q j 10 e il montepremi è servito!
Drappo nero a Sanremo: l’asso di picche che vale 168 mila euro, la cronaca
L'asso di picche èarrivato nel cuore della notte, quando i casinò sembrano sospesi tra la malinconia dei tappeti verdi e l’eco stanca delle fiches, l’urlo che ha spezzato il silenzio del tavolo: «Non è possibile. Ho vinto».
Un giocatore ligure, volto abituale della poker room del Casinò di Sanremo, ha visto materializzarsi l’utopia di ogni pokerista: una scala reale, suggellata dall’asso di picche.
Jackpot da 168.500 euro, l’assegno che non ti aspetti, a un passo dalla chiusura del tavolo alle due di notte.
Come vuole la tradizione, è calato il drappo nero con il fiore bianco: il segno arcaico e un po’ teatrale che a Sanremo distingue le notti fortunate dalle altre. Attorno, tre compagni di gioco hanno brindato pure loro, con il cosiddetto “bonus invidia”: cinquecento euro a testa, premio di consolazione che il regolamento riserva a chi si trova testimone della mano vincente.
È una liturgia. La bottiglia di bollicine stappata, il consiglio d’amministrazione che parla di “bella immagine per la nostra tradizione”, e l’eco di un colpo di fortuna che restituisce a Sanremo un po’ del fascino della riviera ligure che non ha nulla da invidiare alla Costa azzurra per bellezza.
“Felicitazione al vincitore. La bella vincita rafforza l’immagine del nostro Casinò come fortunato per i giocatori in tutte le sale. Il drappo nero mancava da tempo, una bella immagine che richiama la nostra migliore tradizione”
Consiglio di Amministrazione del Casinò di Sanremo
Perché il poker, si sa, non è mai soltanto un gioco di carte, lo sappiamo bene, a quei tavoli contro il banco, vengono fuori i vecchi ingredienti e riti. Il poker è anche un pò superstizione e racconto. È l’attesa infinita di quel quinto seme che non arriva quasi mai. Stavolta è arrivato. E aveva la forma scura e perfetta dell’asso di picche.
Purtroppo non abbiamo altri dettagli forniti dai comunicati stampa del Casinò ligure.

Le probabilità di una scala reale nell'hold'em poker
La scala reale (10-J-Q-K-A dello stesso seme) è il punto più raro del poker. Le Probabilitè sono 1 su 649.740 (0,000154%)
Se consideriamo tutte le possibili mani di 5 carte estratte da un mazzo da 52
La storia del drappo nero nei casinò italiani
Chi frequenta il Casinò di Sanremo (o altre storiche sale da gioco italiane) avrà notato un rito curioso e solenne: quando un giocatore centra una vincita eccezionale, viene steso sul tavolo un drappo nero con un fiore bianco.
Un gesto che a prima vista può sembrare teatrale, ma che affonda le radici in una tradizione secolare, fatta di superstizione, simbolismo e rispetto per la “Dea Bendata”.
• Le origini - Il “drappo nero” nasce nei primi decenni del Novecento, quando il Casinò di Sanremo divenne uno dei più eleganti d’Europa. In quegli anni, le vincite straordinarie non erano solo un fatto privato del giocatore, ma un evento che riguardava l’intera sala: un simbolo di prosperità, di fortuna che aleggiava sopra i tavoli.
Per sottolineare il carattere “eccezionale” della vittoria, i croupier stendevano un velo nero ricamato con un fiore bianco. Il nero richiamava la serietà e la solennità dell’evento, il fiore bianco la purezza della sorte, l’imprevedibilità che solo il caso poteva regalare.
• Un rito - Il drappo non celebrava soltanto il singolo vincitore. Era un rito collettivo: i giocatori presenti diventavano testimoni di un momento “storico” e, in alcune formule moderne come il “bonus invidia”, condividevano persino una parte della fortuna attraverso piccoli premi di consolazione.
In questo modo, la vincita eccezionale smetteva di essere un fatto isolato e si trasformava in spettacolo, tradizione, memoria condivisa.
• Dal passato al presente - Oggi il drappo nero sopravvive come marchio di identità del Casinò di Sanremo, un segno di continuità con una storia che ha visto passare nobili, star internazionali, giocatori leggendari. Ogni volta che compare sul tavolo, richiama una liturgia che mescola gioco, leggenda e mondanità.
• Perché resiste ancora? - In un’epoca dominata dai casinò online e dall’algoritmo dei software RNG, il drappo nero rappresenta un contrasto affascinante: un gesto antico che sopravvive alla digitalizzazione. È l’idea che il gioco non sia solo probabilità, ma anche rito e racconto, da tramandare come parte del folklore delle sale da gioco.
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