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Phil Laak e il più grande bluff della sua vita

Phil LaakPhil Laak, famosissimo giocatore professionista americano, ci racconta di quando riuscì a mettere a segno il più grande bluff della sua vita. Ma non ai tavoli da poker, bensì nella metropolitana di New York contro tre sconosciuti aggressori.

"Era il 2001 e mi trovavo a New York. Passavo tutto il tempo a giocare e a rilassarmi in giro per la città. Ma una notte accadde qualcosa di particolare, e allora ho voglia di parlarvene.

Avevo appena finito un'ottima sessione ad un tavolo cash game 3$/5$ ed erano soltanto le 4 di mattina. Di solito si tirava avanti fino alle 8, ma quella sera se n’erano andati tutti via prima. Io potevo comunque ritenermi soddisfatto, perchè ero arrivato con 5000 dollari e ne avevo vinti circa 20.000.

Dopo aver lasciato il club sapevo che la fermata più vicina della metropolitana era quella di Bleeker Street, vicino al Washington Square Park. Una delle prime cose che avevo notato era che a New York c’era gente in giro a qualsiasi ora; anzi di più la notte. E ciò la rendeva in qualche modo più sicura, soprattutto per me che di solito uscivo dalle varie card room con parecchi soldi in tasca.

Ma quella notte le cose andarano diversamente. All’entrata della metro notai subito tre ragazzi che gironzolavano vicino ai cancelletti d’ingresso. Riuscii ad inquadrarli meglio solo dopo essermi avvicinato un po’: erano piuttosto robusti e vestiti con abiti “street fashion”, qualsiasi cosa significhi questo termine.

Mi guardai intorno chiedendomi subito dov’erano finiti tutti gli altri. A parte quei tre, infatti, ero praticamente da solo. Mi prese un po’ di paranoia, ma poi mi auto-rassicurai che non mi poteva succedere niente e che dovevo rimanere tranquillo. Avevo già viaggiato parecchio e nessuno mai mi aveva derubato.

Decisi comunque di calcolare un nuovo percorso per allontanare il più possibile da loro i miei preziosi 25.000 dollari. Una delle stazioni della metropolitana di New YorkMa mentre accelleravo il passo, uno dei tre – forse il più grosso - mi mise una mano sulla spalla, di fatto bloccandomi. Iniziò a dirmi qualcosa, ma io notai solo gli altri due che si stavano avvicinando.  Cavolo, a quel punto avevo la certezza che volessero rapinarmi; sentivo la situazione di pericolo fino alle ossa. Fossi stato più attento forse avrei potuto evitarli, ma ora stavo inesorabilmente per perdere tutti i soldi che avevo vinto al tavolo da poker.

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Ma mentre lui iniziò “ufficialmente” a dirmi di dargli tutti i soldi, all’improvviso mi venne d’istinto di comportarmi come se fossi un barbone di strada. Si, esatto, non so perchè ma lo feci e basta. Cominciai a farfugliare frasi a caso e a guardarlo con occhi persi. Fortunatamente indossavo un paio di pantaloni piuttosto sdruciti ed una vecchia giacca militare, ed inoltre non mi facevo la barba da diversi giorni, quindi potevo davvero sembrare un vagabondo qualunque.

Non sono sicuramente un attore, ma quella volta feci un’interpretazione da Oscar: avrei voluto che qualcuno mi avesse ripreso con una telecamera. Non ricordo perfettamente cosa gli dissi, ma credo di essergli sembrato come Dustin Hoffman nella parte dell’autistico in Rain Man. Poi smisi di parlare e lo osservai ancora negli occhi, lasciando che un po’ di saliva mi scorresse fuori dalla bocca.

Lui guardò i suoi compari con una l’area di chi non riuscisse a capire che stava accadendo ed io, proprio in quell’istante, approfittai per divincolarmi dalla sua presa ed accennare qualche passo verso le scale che riportavano in superficie. Quei pochi secondi furono terribili, perchè - avvolto da uno strano silenzio - sapevo che o riuscivo a farla franca oppure sarebbero stati guai seri per me.

Pochi istanti ancora e mi ritrovai di nuovo per strada. Incredibile, avevo messo a segno il più grande bluff della mia vita!!

C’è una morale in questa storia? Certamente! Cercate di acuire il vostro istinto in modo da rimanere il più possibile lontano dai guai. E se ciò non dovesse bastare, incrociate le dita e sperate che in un momento difficile vi venga una buona idea per tirarvene fuori!"

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