Natale è famiglia, panettone… E poker. Che sia una partita improvvisata dopo il pranzo o il classico pokerino natalizio 'tanto per stare insieme', le partite di poker di Natale hanno una caratteristica inconfondibile: le tipologie avversari sono sempre le stesse.
Cambiano carte, chips e manicaretti a corredo, ma i profili psicologici tornano puntuali come l’albero addobbato al 25 dicembre. Ecco i 5 avversari che trovi sempre al tavolo di poker a Natale.
In questo Articolo:
Il Loose-Passive Natalizio
È quello che gioca tutte le mani ma non rilancia mai. Chiama per curiosità, per spirito natalizio, per vedere “cosa succede”. Il suo range preflop è composto da qualunque combinazione di due carte e la sua strategia principale è arrivare allo showdown evitando di puntare.
Non bluffa, non capisce i bluff e non li rispetta. Se punta forte, ha sempre mano. Se checka, probabilmente sta ancora pensando a cosa mangiare dopo. È l’avversario ideale, almeno finché non chiama al river il tuo bluff con underpair “perché tanto ormai sono qui”.
Il maniaco delle feste
A Natale si sente libero. Rilancia, tribetta, overbetta, fa speech play e racconta bad beat anche mentre è nella mano. Ogni piatto è una battaglia, ogni carta una provocazione.
Il maniaco natalizio gioca come se in palio ci fosse l’orgoglio della famiglia intera, indietro nel tempo per almeno tre o quattro generazioni.
La buona notizia è che bluffa troppo. La cattiva è che spesso lo fa in spot completamente senza senso, rendendo alcune decisioni più difficili del necessario.
Contro di lui serve sangue freddo, value solido e la capacità di lasciarlo fare. Prima o poi si incarta da solo, in particolare se gli ricordate quanto scarso fosse a carte il trisavolo.
Lo zio esperto
Non gioca quasi mai, ma conosce tutte le regole. Anzi: secondo lui, le conosce meglio degli altri. Commenta ogni mano, suggerisce linee, critica le size e utilizza termini sentiti una volta su YouTube.
“Qui dovevi slowplayare.”
“Quella era una value bet.”
“Questo è un classico cooler.”
Di solito non vince molto, ma spiega tantissimo. È pericoloso soprattutto in un senso: può farti dubitare di una giocata corretta anche mentre stai già incassando le chips!

Il tight 'da Presepe'
Folda. Sempre. Folda mani brutte, mediocri, decenti, folda spot profittevoli, se potesse folderebbe anche i bui. Il suo obiettivo non è vincere, ma non sbagliare.
A Natale gioca per rispetto della tradizione, non per EV. Entra nel piatto solo con mani fortissime e quando lo fa, improvvisamente diventa leggibile come il biglietto d’auguri su cui zia Assunta si è raccomandata di fare buon uso dei 5€ che ti ha regalato.
Contro di lui il bluff funziona benissimo. Il problema è che prima o poi chiama, e quando lo fa molto probabilmente sei morto.
L’alticcio pericoloso
All’inizio sembra innocuo. Poi arriva il secondo brindisi, il terzo, il quarto... E improvvisamente il suo stile di gioco cambia completamente.
A seconda del soggetto e della sua indole, l’alticcio natalizio può diventare ultra-passivo, inspiegabilmente aggressivo o pericolosamente creativo.
Il problema è che non segue pattern logici. Le sue decisioni non rispondono a range, size o dinamiche: rispondono allo spirito del Natale. E a soprattutto alla gradazione del vino. Tanto vino.
Contro di lui non esistono linee GTO: esiste solo adattamento puro al tasso alcolico che lo attraversa in quel momento.


