Poker live[imagebanner gruppo=pokerstars] Steve O'Dwyer, come saprete, ha vinto il torneo Super High Roller dell'Asia Championship Of Poker per oltre 1.800.000 dollari: dev'essere piuttosto euforico dopo aver guadagnato tutti quei soldi, non è così? In realtà, le cose non stanno esattamente in questo modo.
Lo statunitense, intervistato da Remko Rinkema per conto di PokerNews.com, ha infatti rivelato quale fosse il suo vero stato d'animo, e le sue risposte potrebbero in fondo sorprendervi almeno un po': "Si è trattato di un bell'evento, e l'organizzazione è molto professionale ed entusiasta nel promuovere il gioco - ha premesso - ma non è un segreto che la maggior parte dei professionisti in questo torneo avessero venduto un gran numero di quote trattenendo piccole percentuali per sé, ed io non faccio eccezione".
Parlando in maniera estremamente onesta, ha poi proseguito: "Da quando ho vinto l'EPT di Montecarlo - nel maggio del 2013 per 1.224.000 € - ho attraversato un grosso downswing, e quindi per quanto riguarda questo torneo personalmente non ho poi vinto tutti questi soldi, ma sono felice che i miei amici ne abbiano potuto beneficiare".
Del resto, numeri alla mano è abbastanza evidente che se si frequenta costantemente il circuito dal vivo senza alcuno sponsor che si accolli tutte le spese - ed è il suo caso come quello di tanti altri - non lo si faccia semplicemente come un investimento speculativo, visto che in questo caso ci potrebbero essere molti altri investimenti da fare più redditizi: "Non mi importa molto dei soldi, quello che mi interessa è competere contro i migliori giocatori al mondo in tornei prestigiosi - dichiara senza mezzi termini - è questo che mi spinge ad alzarmi la mattina, non il denaro".
E proprio riguardo agli avversari che ha avuto al tavolo finale, ha detto: "Dan Colman ovviamente ha avuto un'annata straordinaria, nessuno è mai riuscito a fare qualcosa del genere ma l'ho eliminato grazie ad un cooler a favore. Tutti i giocatori presenti erano comunque avversari di livello, sono felice di essere riuscito a prevalere". La conclusione, insomma, almeno quella è di circostanza.
