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Olivier Busquet: "Che schifo Macao, non ci tornerò più!"

[imagebanner gruppo=pokerstars] A quanto pare, Olivier Busquet è pronto a confermarcelo: se così tanti giocatori di poker vanno a Macao non è certo perché si tratti di un bel posto, o almeno questa è la netta opinione dello statunitense.

Al pari di molti altri professionisti di primo piano "livb112" si è schierato regolarmente al torneo Super High Roller e quindi al Main Event ACOP, ma è rimasto insoddisfatto dalla location - al pari di molti altri era la prima volta che si recava nella cittadina cinese - al punto da decidere di ripartire prima del previsto pur di tornarsene a casa propria.

Il piano originale era infatti quello di prendere parte anche al torneo High Roller, ma a quanto pare lo specialista degli heads-up sit&go ha preferito fare le valigie in tutta fretta cercando di dimenticarsi al più presto un luogo che certo non lo ha colpito in positivo: "Questo posto è tremendo - ha scritto su Twitter - dalla qualità del cibo all'inquinamento, non ho mai trovato sgradevole un luogo dove giocare a poker come Macao, non ci tornerò mai".

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Gli altri giocatori hanno avuto reazioni contrastanti in merito, fra coloro che si sono trovati d'accordo ed altri che hanno espresso perplessità: "In realtà hanno una serie di ristoranti di un certo livello - ha ad esempio ribattuto Bertrand Grospellier - dal Jade Dragon al Tasting Room a Robuchon". Ma non tutti al riguardo concordano.

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"Il fatto che MacDonalds sia all'ottantesimo percentile fra le opzioni più allettanti dove mangiare - ha scherzato Pratyush Buddiga - è un tantino allarmante".

Curioso anche il commento di Jonathan Little, che spiega: "E' una storia che ho sentito raccontare altre volte, ma pensavo fosse un modo per tenere lontani gli altri regular, ci sono alcuni giocatori che sembra non se ne vadano mai da lì!".

Del resto, come sottolineava anche Daniel Negreanu giorni fa i professionisti non volano certo a Macao per fare i turisti o perché si tratti del posto più bello dove giocare a poker: belle partite richiedono dei sacrifici, ma se molti ventenni in questo senso paiono non farsi problemi un uomo più adulto come Busquet pare molto meno incline a questo genere di compromessi.

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