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“Quando PokerStars ingaggiò Ben Affleck per 1 milione di dollari”

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Dan Goldman, ex marketing executive di PokerStars, racconta un aneddoto interessante riguardo la storia della poker room, nei primi anni di vita.

Nel 2003, il sito egemone sul mercato era Paradise Poker che adottava una politica molto aggressiva. Goldman aveva appena sottoposto ad Isai Scheinberg, fondatore di PokerStars, un piano marketing da circa 600.000 dollari per scalare il mercato.

La room di Scheinberg aveva deciso di organizzare un torneo live in crociera, alle Bahamas e, per puro caso, aveva riscontrato la volontà di Ben Affleck di giocare l’evento.

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Un suo collaboratore si era trovato ad un tavolo da poker con l’attore americano al Casinò Hustler di Los Angeles.

Così Goldman aveva contattato l’agente dopo essere stato sollecitato da Mister PokerStars: “mi assicurò che voleva venire in crociera, ma al termine della telefonata mi gelò, lasciando cadere la bomba: voleva un milione di dollari”.

“Rimasi spiazzato – rivela Goldman – e pensavo che la cosa sarebbe finita lì, non ritenendo il valore dell’operazione proporzionato alle richieste. Per scrupolo chiamai Isai e gli dissi che volevano un milione. Lui mi rispose secco: ‘Fallo! Definisci i dettagli’ e poi riattaccò il telefono senza neanche farmi parlare”.

Operazione conclusa? Neanche per sbaglio: “così oltre a dover pianificare il viaggio delle 600 persone che avevano prenotato la crociera con noi, ho aperto una trattativa per concludere l’accordo a sette cifre con la più grande star del mondo. Dopo aver lavorato con gli avvocati, ho mandato la bozza del contratto all’agente che però ha sparato altre richieste”.

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Come ogni star di Hollywood Ben Affleck ha iniziato a fare i capricci. “Il suo agente era stato molto chiaro: jet privato da Los Angeles e poi atterraggio sulla nave durante la crociera con un elicottero”. Più tutta un’altra serie di richieste relativamente minori.

“Il problema principale è che una nave da crociera non può far atterrare un elicottero quando è in movimento, ad eccezione delle emergenze. Pertanto la nave avrebbe perso circa 2 ore di navigazione. Costo per noi: altri 200.000 dollari, per un totale preventivato di 1,4 milioni".

"Inoltre - racconta Goldman - avevamo bisogno di un permesso dalla Homeland Security, con un minimo di preavviso di 2 mesi. E questo era il vero problema, anche se avevamo aperto dei canali per sollecitare un’autorizzazione in tempo”.

Avvisai Scheinberg che eravamo saliti a 1,4 milioni di costi e lui rispose senza esitazione: “Va bene, facciamolo lo stesso!”.

“Alla fine – conclude Goldman – l’operazione non si concluse perché non avevamo la certezza di ottenere il permesso in modo tempestivo. E questo avrebbe comportato, in caso di esito negativo, una perdita ingente di denaro. Tirai un sospiro di sollievo…”.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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