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Patrik Antonius: "La compagnia dei giocatori? Non fa per me..."

L'avventura di Antonius all'EPT di Montecarlo si è infranta al primo giornoPatrik Antonius come ogni anno ha voluto esserci, al Grand Final dell’EPT di Montecarlo, ed anche se è stato eliminato prematuramente dal torneo ha potuto rilasciare alcune dichiarazioni in cui spiega perché a questa tappa non può proprio mancare.

Struttura fantastica e ambientazione unica? Senza dubbio, ma il vero motivo  è un altro. Più semplicemente, il campione finlandese a Montecarlo risiede: “In pratica, non mi resta che fare colazione, scendere le scale e sono già nel bel mezzo del torneo – scherza Patrik – mentre Sanremo è troppo lontano, per partecipare avrei dovuto fare quaranta minuti di macchina, sono troppi” dice ridendo.

E quando gli viene chiesto se, come padrone di casa, avesse accompagnato alcuni suoi colleghi a visitare la città, risponde: “Non c’è molto da vedere, i posti più importanti li conoscono tutti. In effetti non trascorro il mio tempo con altri players, non è il genere di cose che facciano per me, mi sento più a mio agio per conto mio”.

Non è la prima volta che Antonius esterna questo genere di pensieri, che certo non sono particolarmente diplomatici né forse destinati ad attirargli particolari simpatie, ma quanto meno suonano sinceri ed in qualche modo coerenti: in fondo, a chiunque abbia giocato contro di lui ha portato via dei soldi…

Tuttavia, all’EPT di Montecarlo Antonius non è la sola primula rossa del poker high stakes presente: infatti, hanno partecipato anche Gus Hansen, Phil Ivey e Viktor Blom, ovvero colui che per il mondo del poker si cela dietro al nickname di “Isildur1”.

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A questo proposito, gli viene dunque chiesto se non abbia concordato qualche side bet con qualcuno dei suoi illustri colleghi, ma la risposta è negativa: “No, non sono riuscito ad accordarmi con nessuno, quindi immagino di non averlo voluto abbastanza. In realtà va bene così, visto che sono corto: non vinco un torneo dal 2005, quindi per loro era una buona occasione”.

Nell’ottobre di quell’anno Antonius vinceva infatti l’EPT di Baden, e quando gli viene fatto notare che non ottiene risultati nei tornei solamente perché negli ultimi anni non vi partecipa mai se non di rado, si schernisce ammettendo: “Anche questo è vero”. Anche questo, in fondo, è Patrik Antonius.

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