Per questi giochi l'aliquota applicata sul profitto è del 20% e non vi sono – al momento – segnali di cambiamento.
Nei poker tournaments (famiglia che comprende MTT, sit and go e spin and go), al momento, si applica un prelievo del 3% sul buy-in (in termini generali sulla raccolta) che equivale a circa il 27% del rake lordo, secondo una stima pubblicata dal noto esperto Giovanni Carboni di EGLA (European Gambling Lawyers & Advisor).
Con l'introduzione del nuovo decreto, verrà applicata una tassazione sui margini (rake) e, con ogni probabilità, sarà la stessa del cash game (20%).
Tradotto, la pressione fiscale dovrebbe passare dal 27% al 20% e diverse case da gioco potrebbero essere indotte ad abbassare il rake, soprattutto nei sit and go e spin, considerando un regime più favorevole. Con questa mossa si darebbe una spinta verso l'alto ad un settore in crisi.
Il condizionale è d'obbligo visto che nelle prime bozze del decreto, non è specificata alcuna aliquota ma questo mutamento potrebbe favorire un miglioramento dell’offerta, rendendo il gioco ed il poker dot it, molto più attrattivo e simile all’offerta proposta dalle piattaforme dot com.
Novità importante anche per il betting online: al momento, viene trattenuto il 4% sulla raccolta. Per i quotisti sarà più semplice gestire il rischio mentre per gli scommettitori ci saranno degli indubbi vantaggi con l'aliquota al 20% sui margini, notevolmente più bassa.