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Cortellazzi: “vi racconto la mano con Fedor Holz e perché ho fatto call"

[imagebanner gruppo="pokerstars"] Andrea Cortellazzi è giovane ed ha sangue caldo nelle vene: quando Sorel Mizzi, alla sua sinistra, nel day 3 del Main Event EPT, l’ha provocato (chiamandogli due volte il tempo senza alcun motivo) “AssodiCorte” ha guardato storto il canadese, nonostante il suo curriculum prestigioso.

Andrea ci ha messo parecchie ore prima di archiviare la delusione per l’eliminazione dal Main (45esimo posto, per poco più di 14.000 euro di premio) ma oggi è già più rilassato, consapevole del risultato importante ottenuto.

Nel giorno decisivo si è presentato in testa nel chipcount azzurro ma purtroppo le sue mani non hanno retto agli showdown contro il tedesco (la bestia nera degli azzurri) Fedor Holz che ha vinto una serie di colpi impressionanti (negli ultimi due giorni) partendo da dietro. Andrea e

Niccolò Ceccarelli si sono dovuti arrendere. Quando ad un giocatore così talentuoso gira tutto bene, non hai speranze…

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Hai fatto un bel torneo, eri l’italiano più deep nel day 3. Non sei soddisfatto?

In questo momento (parla a poche ore dall’eliminazione, ndr) sono focalizzato più sugli aspetti negativi. Essere uscito ad un passo dai premi che spostano molto, brucia parecchio.

Hai rimpianti su alcune mani, le avresti giocate in maniera diversa?

L’unica mano che ha annichilito il mio stack è contro Fedor Holztz che si trovata alla mia sinistra.

Raccontaci la mano.

Apre il giocatore alla mia destra, mi appoggio con a q perché alla mia sinistra c’è il tedesco e penso che 3-betti e voglio andargli sopra in 4-bet, perché stava aggredendo molto. Sul flop j 9 9 , check dell’original raiser, check mio e lui spinge fino a 27.000. Folda l’original raiser che era la mia preoccupazione principale e io chiamo perché credo che su questo spot lui non abbia nulla e provi a sfruttare la posizione per rubare il piatto.

Però non è andata proprio secondo i tuoi piani…

Al turn 5 io check dietro convinto di essere ancora buono perché questo 5 non sposta nulla e qui mi spara la second barrel di 63.000. Non dedido di raisare in quanto credo che il mio avversario abbia un A-X suited molto basso oppure due suited connector, in quanto una mano di valore l’avrebbe rilanciata pre-flop. Faccio call consapevole che con qualsiasi carta al river lui sparerà la terza cartuccia.

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Al river cosa succede?

Al river cade un K, io faccio check e lui betta per 123.000. Questa è la carta peggiore che mi poteva scendere in quanto chiude Q-10. Dopo qualche minuto di riflessione penso che il più delle volte con K faccia check dietro. Quindi decido di hero callare in quanto credo che il 50% delle volte questo spot sia in bluff. Lui gira K-Q.

Da qualche mese ti stai dedicando al 100% al poker. Vero?

Lavoravo in una sala scommesse. Ho deciso di accantonare un attimo il lavoro e dedicarmi a questa mia passione. Non è detto che questo porterà ai risultati sperati ma io ce la sto mettendo tutta. Nella vita è importante non avere rimpianti.

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Ti abbiamo visto chiedere qualche consiglio a Bendinelli. Ti confronti molto con i pro?

Conosco molti giocatori e mi confronto su vari spot. Il mio compagno di stanza qui a Malta è Andrea Montini che ha vinto la Picca dell’IPT Campione.

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Cosa ti rimane di questa esperienza?

Un bellissimo risultato. E’ normale che in questo momento il mio umore sia nero. Questione di giorni e passerà tutto. Mi posso paragonare ad un calciatore che ha perso una finale.

Tuoi programmi?

Giocherò l’IPO a Campione. Forse sabato parteciperò al satellite del Main Event dei Campionati del Mondo.

Malta ti è piaciuta?

Si, la location è buona. Inoltre il circuito IPT-EPT è molto professionale. Top a livello europeo.

Il tuo ultimo pensiero in questa trasferta?

Voglio ringraziare tutti quelli che hanno creduto in me e mi hanno stakato nel Main Event. Inoltre quelli che mi hanno seguito e scritto durante il day 4 e in tutti questi giorni.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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