Il World Poker Tour è indubbiamente un circuito di enorme importanza, nel panorama pokeristico mondiale. Se recentemente vi abbiamo parlato dell’exploit di Randall “RandALLin” Flowers, che a soli 22 anni di titoli WPT ne vanta già due, è piuttosto evidente che questa si tratti di un’eccezione piuttosto che della regola: scopriamo quindi chi sono i regular meno vincenti del WPT, con più di una sorpresa ad attenderci.
Il record negativo in questa classifica, certamente poco lusinghiera, spetta a John Esposito: lo statunitense ha partecipato a 50 tappe WPT, andando a premio solo in quattro occasioni, per un totale di appena 82.255 dollari. Davvero un magro bottino, se pensiamo al costo dei buy-in che ha sostenuto.
Un altro habitué di classifiche analoghe è Tony Cousineau: nel circuito WSOP detiene il record per numero di piazzamenti ITM per giocatori che non abbiano mai vinto un braccialetto, piazzamenti del resto marginali, visto che su 41 ITM ha conquistato circa 400.000 dollari. Anche nel caso del WPT – nonostante si stia parlando di un giocatore che in carriera ha vinto oltre 2 milioni di dollari - le cose non sembrano andar meglio.
Infatti, ha sì vinto 272.000 dollari, ma spalmati su ben 83 partecipazioni: questo significa che in media ha ricavato poco meno di 3.500 dollari per ciascuna tappa disputata.
Non mancano le sorprese, come quelle di Antonio Esfandiari e Phil Laak. Entrambi hanno risultati importanti alle spalle – il primo è stato campione WPT nel 2004, il secondo ha da poco vinto un braccialetto WSOPE – ma un feeling non ottimale col circuito di PartyGaming, la società che fa capo anche a PartyPoker.
Esfandiari può infatti contare su sette risultati utili in 65 presenze, ed anche Laak può dire lo stesso, su un campione di 64 partecipazioni. Va anche detto che “The Magician” ha vinto in tutto questo oltre 1.500.000 dollari, mentre “The Unabomber” si è fermato a “soli” 536.000 $.
Fra coloro che probabilmente non possono dire di avere un bilancio positivo quando si parla di World Poker Tour figurano anche Barry Shulman (222.000 dollari guadagnati su 66 partecipazioni) e Todd Brunson (228.000 dollari vinti in 52 presenze ai tavoli).
Va pur detto che la varianza nei tornei di poker live, specie in quelli dal field numeroso come è certamente il caso del World Poker Tour, sa essere particolarmente crudele, ed in fondo anche Barry Greenstein e Jens Kyllonen hanno candidamente ammesso di aver avuto periodi neri in questo senso, pur trattandosi di giocatori sui cui risultati c’è poco da discutere.
Del resto, i grandi tornei di poker live sono anche eventi mediatici di spessore, per i giocatori professionisti e le poker room che li sponsorizzano: vincere in fondo non sempre è tutto…