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Chip Reese: il suo bankroll nato grazie a Brunson che “giocava in modo terribile”

Daniel Negreanu e Doyle Brunson considerano Chip Reese il più grande giocatore di tutti i tempi nel cash game, in qualsiasi variante, non a caso David Edward Reese, vinse il braccialetto più prestigioso alle World Series: il 50.000$ HORSE, evento che dopo la sua morte ha preso il suo nome.

La passione per il poker del rounder dell’Ohio è partita da lontano, quando la madre gli insegnò l’ “arte” delle carte, all’età di soli 6 anni. La svolta però dopo la laurea: David Edward fu ammesso ad un prestigioso Master in Legge a Stanford ma le vacanze “estive” a Las Vegas, gli furono fatali e segnarono in modo irrimediabile la sua carriera da avvocato.

Chip si presentò nella città delle luci, con un bankroll di soli 400$ che perse in una sera a blackjack. Uscito dal casinò, un amico lo contattò per offrirgli un lavoro nell’azienda di famiglia, come venditore di immobili.

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La “paghetta” gli consentì di potersi mantenere come regular ai limiti 5$-10$ nel 7 Card Stud, il suo gioco preferito. In Ohio aveva già accumulato parecchia esperienza negli home games di gin rummy, bridge e poker cash.

Verso la fine dell’estate, Chip decise di partecipare ad un torneo al Sahara Casinò, pagando un buy-in di 500$: vinse il torneo e incassò oltre 40.000$.

Stanford divenne un progetto mai realizzato. Il giovane Eduard, in pochi mesi, si costruì un bankroll di oltre 100.000$ e trovò la spalla giusta: Danny Robeson.

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Una notte arrivò la svolta high stakes che lo consegnò alla storia del poker mondiale. Chip era impegnato in un’azione fiacca nei 10$-20$ di Stud quando lo avvisarono che era in corso uno scontro tra i più grandi del tempo, Doyle Brunson e Johnny Moss, in una partita hi-low.

“Li ho visti giocare – afferma Chip Reese - in modo terribile. Ho chiamato Danny e l’ho convinto che valeva la pena rischiare 15.000$ del nostro bankroll e sedersi alla partita 400$-800$, con un piccolo buy-in”. Il socio Danny diede il suo ok e Chip si è seduto al tavolo dei “grandi” come un perfetto signor nessuno.

La partita durò 4 giorni e questo giovane sconosciuto player di 23 anni si alzò dal tavolino con in tasca 400.000$, dopo aver alleggerito Doyle e Johnny.

Da quel momento è nato il “mito” Chip Reese, uno dei giocatori più vincenti nel cash game di Las Vegas. Il suo nome è ancora una leggenda ai tavoli high stakes della Bobby Room’s del Bellagio.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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