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In Florida boicottare poker online e DFS vale $ 3 miliardi... garantiti da Hard Rock!

Se in Italia, si fanno mille sotterfugi per cercare di limitare l’azione del gioco online (nel ban alla pubblicità sembra esserci la firma dei gestori di slot e dei casinò terrestri), negli States le lobby non hanno paura ad uscire allo scoperto. In Florida hanno fatto ancora meglio, mettendo tutto nero su bianco.

Nell'estate del 2016 scadrà la convenzione tra la nota Tribù Seminole (proprietaria della catena Hard Rock) e il Governo locale, per la gestione dei casinò e dei giochi d'azzardo dal vivo.

C'è già una bozza dell'accordo preliminare che prevede che la Tribù Seminole dovrà versare allo Stato la bellezza di 3 miliardi di dollari garantiti.

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Il contratto rappresenta "la più grande quota di garanzia nella storia" secondo Rick Scott, Governatore della Florida. Il deal precedente prevedeva 1 miliardo. La catena Hard Rock ha triplicato il suo impegno.

Ma c'è una clausola che colpisce. In cambio di questo rischioso accordo da onorare, i nativi hanno ottenuto il ban dell'online.

Entrambe le parti si impegnano a riconoscere il gioco online (ed in particolare il poker) come azzardo in base al diritto dello Stato. Se il Governo dovesse ripensarci ed implementare l'e-gaming, pagherebbe a caro prezzo, perché la Tribù dei Seminole non sarebbe più obbligata a versare il garantito; continuerebbe a pagare le tasse ma senza alcun tetto da rispettare.

In base a questo accordo, anche i Daily Fantasy Sports sarebbero considerati come un gioco online non permesso.

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La Tribù manterrà i diritti di esclusiva sui giochi di carte come il blackjack ed ora potrà offrire tali giochi in tutte le sue strutture.

Nell'accordo precedente poteva offrire card games solo in 5 delle 7 strutture di proprietà. Inoltre, avranno l'esclusiva del gioco della roulette (novità assoluta).

Il Parlamento della Florida dovrà ratificare l'accordo il prossimo mese. Si tratta di un contratto storico e rischioso che provoca un effetto domino nell'online statunitense.

Al momento solo in Nevada, New Jersey e Delaware è possibile giocare a poker online in maniera legale. La Florida poteva essere l'ago della bilancia per indurre anche New York ed altri stati a disciplinare l’e-gaming negli States. Al momento, la lobby dei casinò terrestri, guidata da Sheldon Adelson, sembra avere la meglio.

Infine un'ultima considerazione: nell'accordo pesa anche una clausola non scritta. Di fatto, il Governo non prevede l'apertura di alcuna casa da gioco a Miami.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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