Prima del boom del poker, prima dell'avvento dei giochi da casinò, c'erano i giochi di fortuna. Passatempi, questi, che risalgono alla Notte dei Tempi e che per centinaia di anni hanno intrattenuto appassionati e gambler di tutto il mondo - e in molti casi ancora lo fanno. Diamo un'occhiata ai giochi di fortuna che erano più diffusi tra i nonni dei nonni… dei nostri nonni.
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Giochi di fortuna: grand hazard
Il grand hazard è uno dei più vecchi giochi di fortuna di cui siamo a conoscenza. A volte chiamato semplicemente hazard (soprattutto nei casinò) negli Stati Uniti, non va confuso con l'europeo hazard (il "papà" del moderno craps). Il gioco è molto simile al sic bo e ancora oggi diversi casinò di tutto il mondo lo offrono ai clienti.
Per giocare occorrono tre dadi e, da tradizione, uno scivolo che contiene una serie di piani inclinati, dove i dadi rotolano mentre cadono. Il tavolo ha una struttura che permette ai giocatori di scommettere sulla somma dei tre dadi (da 4 a 17) e su altri eventi come pari o dispari, alto o basso, triplo numero e via dicendo. A seconda del tipo di puntata, il grand hazard ha un vantaggio della casa che va dal 3% al 31%.
Giochi di fortuna: Chuck-a-luck
Tra i giochi di fortuna, il Chuck-a-luck è strettamente imparentato con il grand hazard. Chiamato anche sweat-cloth, è un gioco di dadi di origine medievale. Si gioca con tre dadi e un tavolo numerato da 1 a 6, sul quale i giocatori piazzano le proprie puntate.
Il banco lancia i dadi all'interno di una gabbietta trasparente: il giocatore vince con un rapporto di 1 a 1 sui numeri singoli, di 2 a 1 sulle coppie e di 3 a 1 sui tris. Per esempio, se un giocatore punta sul 6 ed escono due 6, il banco paga 2 a 1. In questo gioco, il vantaggio della casa è in media del 7,5%.
Giochi di fortuna: Three-card monte
Qui più che parlare di giochi di fortuna dovremmo parlare di una truffa bella e buona. Sì, perché il Three-card monte, altrimenti detto Find the Lady o Three-card Trick, non è altro che il gioco delle tre carte. Questo gioco risale addirittura al 15° secolo.
Le regole sono ben note: il banco utilizza tre carte coperte, di cui una (solitamente la donna di cuori) è quella vincente. All'inizio della mano il banco mostra la posizione della carta vincente, per poi spostare le tre carte in modo da cercare di confondere il giocatore, che per vincere deve indovinare dove andrà a posizionarsi proprio la carta vincente. Spesso però il banco utilizza dei trucchi per truffare gli sprovveduti, che in realtà non hanno nessuna possibilità di indovinare (qui un video che spiega come).
Giochi di fortuna: Faro
Chiudiamo con quello che tra i giochi di fortuna era il più diffuso nel Vecchio West - addirittura più del poker - il Faro. Detto anche Pharaoh o Farobank, il Faro è un gioco di carte nato in Francia nel 17° secolo, discendente dal basset e appartenente alla famiglia di giochi del lansquenet e del Monte Bank, visto che si gioca tra il banco e un numero variabile di giocatori.
All'inizio di ogni mano, il banco brucia una carta del mazzo da 52 (quello da poker, per intenderci) e posiziona le successive 13 sul tavolo. I giocatori possono puntare sulle carte che desiderano, rispettando i limiti di puntata.
Successivamente, il banco estrae altre due carte: la prima è la carta perdente, la seconda è la carta vincente. Tutti i giocatori che hanno puntato su una carta del valore uguale alla carta perdente, perdono la propria scommessa; chi invece ha puntato su una carta del valore uguale alla carta vincente, ottiene una ricompensa di 1 a 1 su quanto puntato. Tutte le scommesse che non vincono e non perdono rimangono sul tavolo e possono essere spostate a piacimento dai rispettivi proprietari nella mano successiva.