Attualmente e' il "Re Mida" del poker. Non solo per le vincite, ma perche' in definitiva qualunque cosa faccia o dica fa notizia quindi - nell'era della comunicazione globale - diventa oro. Tom "durrrr" Dwan è chiacchierato su tutti i forums, richiestissimo dalle TV, sempre tra i più attesi agli eventi live ai quali partecipa. Recentemente Tom ha rilasciato un'intervista a Poker Player Magazine, in cui parla a 360° del challenge con il quale ha sfidato il mondo.
Eccone alcuni estratti:
"Come sapete, si tratta di partite heads up da 50.000 mani e minimo 4 tavoli per volta. Si gioca almeno al 200$/400$ sia NLHE che PLO, su Full Tilt. C'è una side bet con me che punto 1,5 milioni di dollari contro le 500mila del mio avversario, chiunque esso sia. Chi al termine delle 50mila risulta vincente - al netto del rake - anche di un dollaro, vince l'intera posta della side bet. Anche chi si dovesse ritirare prima del termine deve pagare l'intera posta."
"Per quale ragione ho lanciato il challenge? Volevo un pò di azione agli high stakes. Precisamente, era da un pò che cercavo qualcuno che giocasse contro di me su più di un tavolo."
durrrr ammette che ci sono buone probabilità che qualcuno si ritiri anzitempo per eccesso di perdite ma "è difficile che quel qualcuno sia io. Certo, se trovassi un avversario che mi alleggerisse di 8 milioni, allora mi ritirerei e pagherei la side bet!" ammette Tom con il malcelato orgoglio di chi sa di aver ipotizzato un'eventualità davvero remota. "Se mi ritirerei essendo in svantaggio di 500mila dollari? Non ci penso neanche!"
Dwan viene sollecitato anche su una questione che in molti si sono posti, ma alla quale finora non era stata trovata una risposta certa. Adesso c'è. Gli chiedono per quale ragione al mondo ha dato odds di 3/1 a giocatori considerati tra i migliori al mondo, come ad esempio Patrik Antonius e Phil Ivey. 'Se li avessi sfidati alla pari avrei dovuto giocare alle loro condizioni. Rischiando 1.500.000$ contro i loro 500.000$ posso dettare io le regole. Sono abbastanza certo che alla pari, e con queste regole, nessuno avrebbe mai accettato".
"Perchè lo faccio? Non per soldi. So che potrei guadagnarne diversi, ma anche perderne un sacco con questo challenge. In quest'ultimo caso, avrei comunque imparato da questa esperienza". Tom è un fiume in piena, e prosegue "No, non devo dimostrare nulla a nessuno, non ho particolari traguardi da raggiungere, nè un ego smisurato da trastullare. Se ad un certo punto ne avessi abbastanza di giocare a poker, mi fermerei. Semplicemente, in questo momento il 'challenge' mi sembrava una cosa interessante da fare".
Infine, gli viene chiesto dell'unico player esplicitamente escluso dalla sfida, Phil Galfond "Anche se non lo avessi apertamente escluso, Phil non avrebbe comunque accettato perchè siamo amici. Ma per non correre il rischio di rovinare un'amicizia, ho messo le cose in chiaro..."
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