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Le "carezze" dei casinò di Las Vegas riservate ai contatori di carte nel blackjack

Contare le carte a blackjack è legale (come vi abbiamo raccontato qui) ma i casinò non tollerano che potenziali clienti possano giocare con un edge matematico ai loro tavoli e per questo motivo, nonostante la legge lo consenta, li"invitano" ad abbandonare le loro sale da gioco, spesso anche con modi poco "ortodossi".

Nel precedente articolo sul tema, avete conosciuto la testimonianza della disavventura del MIT Team e di Andy Bloch a Montecarlo. Oggi invece scopriremo le carezze che in genere i responsabili della sicurezza delle sale di Las Vegas riservano ai counter.

Anche il famoso attore Ben Affleck è stato bannato dai casinò di Vegas perché sorpreso a contare le carte a seguito di vincite importanti. Ma, a volte, i manager delle sale allontano i giocatori anche quando stanno perdendo.

Riprendiamo l'appassionante racconto della 39enne pro di blackjack del Nevada, Miss Brown, che in questi anni è stata protagonista ai tavoli e si è distinta anche per la speciale tecnica Hole Card.

"Nel 2008 ho avuto il mio primo serio scontro con la sicurezza del casinò. Io ed un mio socio stavamo giocando una partita low stakes a Ellis Island. Stavamo contando le carte e cercando croupier non molto abili e lenti.

Avevamo già fatto la Strip su e giù diverse volte ma non avevamo trovato nessun anello debole. Fingevamo di essere fidanzati. Abbiamo notato che il manager del casinò ci osservava in modo attento, siamo scappati, quando nel parcheggio il personale di sicurezza ci ha bloccati. Un uomo mi ha colpito, io ho fatto in tempo a chiamare il 911 e dire che eravamo stati sequestrati al Casinò di Ellis Island.

Ci hanno ammanettati, portati in una stanza sul retro. Non ci hanno consentito di andare in bagno e gli agenti di polizia, arrivati sul posto, hanno dato ragione al casinò, affermando che non stavamo facendo nulla di illegale ma meritavamo una lezione.

La cosa buffa è che contavamo solo le carte (pratica legale ma non gradita, ndr), scommettevamo solo 30 dollari e ne avevamo persi 200. Ma qualcuno voleva farcela pagare. La mattina dopo ci hanno rilasciato, abbiamo contattato l'avvocato Bob Nersesian, specializzato negli abusi dei casinò contro i players. Potevamo denunciare il casinò e portargli via tutto ma alla fine ci siamo accordati per 40.000$. Non volevamo dare nell'occhio ma proseguire nel nostro "lavoro". Questa esperienza mi ha fatto sentire come una criminale. E' stata terribile, ma non abbastanza terribile per farmi smettere di giocare...".

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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