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Slovenia, fine dell'incubo per i grinder italiani? Il Governo notifica all'UE il decreto sull'online ma...

Il primo luglio, PokerStars aveva comunicato ai suoi clienti residenti in Slovenia l'immediata chiusura (avvenuta pochi giorno dopo) a Lubiana e dintorni. Questo provvedimento aveva colpito diversi professionisti italiani che soggiornano a Nova Gorica e nelle altre cittadine del paese dell'ex Jugoslavia, per grindare su PokerStars.eu.

Il fatto ci aveva insospettito: PS in genere si muove in questo modo solo in vista del processo di regolamentazione del mercato. Ha fatto le medesime mosse in Portogallo e in altri paesi europei, proprio alla vigilia dell'emanazione di una legge di disciplina del settore del poker. Nel caso contrario i rischi legali sarebbero esponenziali. Dall'ermetico Governo sloveno però non era trapelato nulla.

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Notifica alla Commissione Europea

I nostri sospetti hanno trovato una risposta concreta in queste ore: dal Ministero delle Finanze di Lubiana sono stati trasmessi in notifica a Bruxelles, per la procedura di stand still, i testi di diversi decreti che disciplinano il gambling nello stato dell'ex Jugoslavia.

Il primo decreto è dedicato proprio ai "giochi d'azzardo online" e prevede la possibilità da parte del Ministero delle Finanze di individuare e stabilire con un successivo decreto attuativo, "i requisiti dettagliati concernenti il funzionamneto dei giochi d'azzardo online".

Come vi avevamo anticipato a luglio, PokerStars ha espresso la volontà di richiedere una licenza al Governo sloveno.

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Queste notizie possono essere rassicuranti per i grinder italiani residenti in Slovenia?

A nostro avviso no. Solo la procedura di stand still richiede minimo 3 mesi di tempo: gli altri paesi dell'Unione Europea e la Commissione UE hanno la possibilità di sollevare eccezioni e in quel caso i tempi si dilatano. Nella migliore delle ipotesi, il Ministero delle Finanze dovrà comunque emanare un decreto attuativo, in un secondo momento e ci vorranno mesi se no addirittura anni.

Ma già in passato, a Lubiana hanno avuto questa possibilità e non l'hanno esercitata. Vi sono quindi molte incognite, derivanti anche dall'influenza della lobby dei casinò che è molto forte in Slovenia, considerando che la maggior parte delle sale da gioco vedono lo Stato come azionista molto ingombrante.

Mercato chiuso o aperto?

Inoltre da Lubiana era trapelata l'indiscrezione sulla possibilità di disciplinare il mercato ma senza la possibilità di un'apertura alla liquidità internazionale (come ad esempio in Belgio e in Gran Bretagna). Nel testo del decreto mandato a Bruxelles, questo aspetto non è stato ancora affrontato, ma è un'incognita troppo grossa per poter considerare ancora la Slovenia un paese poker online friendly per i grinder internazionali. Ci vorranno mesi solo per capire i tempi di attuazione della nuova legge.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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