Dopo avervi raccontato la storia di Saahil Arora, il giocatore di eSports più vincente di sempre, oggi vogliamo parlarvi della sua controparte femminile: Sasha Hostyn. Nota con il nickname ‘Scarlett’, Sasha Hostyn ha vinto $161.149 giocando a StarCraft II.
Grazie ai suoi risultati, ‘Scarlett’ si è guadagnata un doppio ingresso nel Guinness World Record: a lei appartiene – ovviamente – il record di giocatrice più vincente negli eSports, nonché quello di giocatrice con il maggior numero di vittorie (18) ottenute in carriera.
I primi passi di ‘Scarlett’ negli eSports
Sasha Hostyn nasce il 14 dicembre del 1993 in Canada. A 18 anni comincia a giocare a StarCraft II e nel giro di pochi mesi comincia a far parlare di se, vincendo per due volte consecutive il NESL Iron Lady, una lega interamente dedicata alle giocatrici donne.
Pochi mesi dopo, ‘Scarlett’ si aggiudica il Playem ‘Sponsor Me!’ Tournament, un evento online riservato ai giocatori amatoriali privi di team o di sponsor, aggiudicandosi un pacchetto per partecipare all’IPL 4 di Las Vegas – dove ottenne un buonissimo risultato.
Alle StarCraft II World Championship Series Canada 2012, Sasha Hostyn batte alcuni dei migliori giocatori del Paese e raggiunge le Grand Final. Qui, supera ancora ‘Ostojiy’ e si laurea campionessa nazionale con uno score pazzesco di 12 vittorie e 1 sola sconfitta.
Questo risultato le permette di accedere ai WCS North American Championship 2012, dove la storia si ripete: ‘Scarlett’ fa fuori tutti i suoi avversari (compreso ‘ViBE’ in finale) e trionfa nuovamente con 12 win e 1 lose.
Sasha Hostyn, la ‘Korean Kryptonite’
StarCraft (e il suo sequel del 2010, StarCraft II) è un gioco strategico in tempo reale targato Blizzard, la casa produttrice di videogiochi che ha sede a Irvine, California, negli Stati Uniti d’America.
Eppure, possiamo dire che StarCraft sia un gioco coreano: dal 2000 in avanti, quasi tutti i migliori giocatori battono bandiera della Corea. Molti dei tornei e delle sponsorizzazioni più ricche, non a caso, provengono dall’Estremo Oriente.
Quando Sasha Hostyn si ritrova al Red Bull Battle Grounds New York City 2013 – un torneo di StarCraft II a inviti – nel girone con tre coreani, tutti si aspettano quindi una mattanza. Eppure ‘Scarlett’ perde soltanto contro Won ‘PartinG’ Lee Sak, battendo Choi ‘Bomber’ Ji Sung e Jo ‘Golden’ Myeong Hwan e accedendo alla semifinale, guadagnandosi il soprannome di ‘Korean Kryptonite’.
Kim ‘sOs’ Yoo Jin vendicherà poi i suoi connazionali superando ‘Scarlett’ in semifinale, ma la canadese riuscirà comunque ad agguantare il terzo posto ($6.000 di premio) infliggendo a Jang ‘MC’ Min Chul un pesante 2-0 nella finale di consolazione.
‘Scarlett’, una vita complicata
La vita di una ragazza così giovane e così vincente in un mondo dominato dai giocatori di sesso maschile non poteva essere certo tutta rose e fiori, ma per ‘Scarlett’ la difficoltà è stata (ed è) doppia: lei, infatti, è una transgender.
Quando Sasha Hostyn si impose al grande pubblico degli eSports, molti celebrarono le sue vittorie. Ma una piccola parte degli appassionati di StarCraft cominciò ad attaccarla personalmente ad ogni opportunità.
La canadese ha sempre cercato di non parlare di questo aspetto della sua vita, anche se a volte non ne ha potuto fare a meno: “Ho sempre cercato di non farne un problema”, ha scritto tempo fa ‘Scarlett’, riferendosi al fatto che sulla sua pagina di Wikipedia compaia proprio un accenno al suo essere transgender, “ma è come se di un altro player si dicesse che è il miglior giocatore nero, gay e via dicendo. Tutto ciò non ha niente a che fare sul modo di giocare di un player”.