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Dominik Nitsche

Dominik Nitsche analizza una mano giocata al One Drop contro un top reg dell’online

Dominik Nitsche è il fresco vincitore dell’High Roller for One Drop delle WSOPE, un evento da €111.111 di buy-in che ha permesso al 27enne tedesco di incassare 3.5 milioni di euro.

Un successo straordinario, arrivato in segutio a una discussa conference in pausa cena del final day con due colleghi appena eliminati dal torneo, ma soprattutto grazie alle abilità straordinarie di un giocatore in grado di vincere 4 braccialetti WSOP e 11.3 milioni di dollari in carriera prima ancora di compiere 30 anni.

Quando si parla di un top player come Nitsche (il quale è uno dei maggiori sostenitori della strategia GTO), non si può mettere in dubbio il fattore abilità. Ma se ce ne fosse bisogno, il tedesco ha fatto un’analisi estremamente interessante di uno spot giocato proprio al One Drop di Rozvadov. Una risorsa preziosa per tutti gli appassionati di tornei.

 

Dominik Nitsche analizza una mano contro Alexander “PostflopAction” Kostritsyn

La mano in questione è stata giocata nei primi livelli dei Day 2, quando c’erano 38 giocatori in corsa e 20 posti a premio. Sui blinds 80.000/160.000 e ante 20.000, il top player degli High Stakes Online Alexander “PostflopAction” Kostritsyn decide di limpare dal bottone con uno stack di 8.3 milioni (circa 50 big blind).

“Quando limpa dal bottone è molto importante definire fin da subito il suo range”, spiega Dominik. “Non credo abbia mani premium, perché in quel caso rilancerebbe quasi sempre. Potrebbe avere da A-2 suited a A-6 suited, da A-8 offsuited a A-10 offsuited, qualche combinazione di carte broadway, qualche connector e qualche ottima combinazione di carta alta-carta bassa, come K-5 suited”.

Dominik Nitsche intento a preparare una puntata

Nitsche è sullo small blind con uno stack di 5.78 milioni (36 big blind). Spilla a q e decide di rilanciare a 650.000, circa 4x.

“Con A-Q è un rilancio molto facile considerando il suo range di limp. Considerando il pot, le pot odds e gli stack, ho deciso di rilanciare 4 volte il big blind, ma avrei potuto fare anche 5x. Non l’ho fatto perché con A-Q domino gran parte del suo range e non voglio che foldi troppo spesso. Se floppo una top pair voglio trovare il modo di andare ai resti perché probabilmente avrò la mano migliore. Il vero profit lo faccio quando le metto tutte postflop, non preflop“.

Il russo ci pensa e alla fine chiama.

Mi aspetto che chiami quasi sempre a questo punto. E se limp/calla, il suo range è sempre composto da mani medie. Con A-J, ad esempio, non limperebbe, oppure lo farebbe ma solo per limp/raisare. Dopo il call possiamo escludere la parte più debole del suo range di limp. A questo punto lo metto su A-x, broadway e carte connesse“.

FLOP (pot: 1.62 milioni)

Sul flop vengono girati 7 a 10. Nitsche punta 500.000.

“Qua devo puntare spesso, perché con la mia mano voglio che tutte le chips finiscano in mezzo“, dice Nitsche prima di spiegare il motivo della size.

Punto abbastanza piccolo, perché voglio che chiami in quanto il board non è particolarmente pericoloso. Se il turn non completa il flushdraw, la mia mano resta ottima e posso continuare a puntare. Punto piccolo anche perché il mio range percepito è fortissimo: posso avere tutti gli Assi, A-10, 7 8 . So che potrebbe foldare spesso su questo flop, quindi non posso puntare forte. Se decide di chiamare, avrò la possibilità di metterlo alla prova sul turn”.

Kostritsyn chiama e si giunge quindi sul turn.

Dominik Nitsche

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TURN (pot: 2.62 milioni)

Sul turn compare un j . Nitsche va all-in per 4.61 milioni.

“Il turn è una carta interessante, perché consegna la doppia coppia a J-10 off. Non può avere A-J, perché rilancerebbe preflop oppure limp/pusherebbe: considerando i nostri stack, è molto più profittevole di limp/callare. Escludendo questa mano, resta J-10 ma penso che a questo punto lui abbia un Ax con cui effettivamente limp/calla preflop e chiama sul flop”.

Oltre agli Ax, Nitsche ritiene che Kostritsyn abbia anche diversi draw.

Penso che il Jack sul turn consegni molta equity al suo range. Perché, oltre agli Ax, potrebbe avere gutshot come 7-8 oppure flushdraw come K-5s o Q-5s. Non credo che abbia delle doppie coppie come 10-7 o J-7. Su questo turn ha parecchia equity nel suo range, ma al tempo stesso sono sicuro di essere avanti prima di girare il river“.

Stabilito il range del russo in Ax e progetti di scala o colore, Nitsche deve solo pensare a quanto puntare.

“Sul turn la domanda non è se puntare, ma quanto. Visto che stimo tanti Ax nel suo range, credo che il check sia EV-: domino i suoi Assi e devo valuebettare. Dunque, quanto puntare?”

Alexander “PostflopAction” Kostritsyn

Perché overbettare

Voglio negargli l’equity dei gutshot e i flushdraw, ma al tempo stesso metterlo in una situazione estremamente difficile se ha un Ax, nella speranza di farmi chiamare da A-9 e A-6″, spiega Nitsche. “Ecco perché decido di andare all-in overbetttando“.

Il tedesco spiega perché l’overbet è meglio di una puntata canonica: “L’obiettivo della mia overbet è di fargli foldare quelle mani con le quali non voglio che si limiti a chiamare sul turn. Se avessi fatto half pot oppure 2/3 di pot gli avrei dato la possibilità di inseguire la sua equity. Al tempo stesso, io mi sarei trovato in grande difficoltà su molti river, senza sapere come muovermi”.

Nitsche va all-in e dopo averci pensato a lungo, “PostFlopAction” decide di chiamare.

“Il mio avversario ha deciso di chiamare con A-9 offsuited, quindi top pair più un gutshot. Credo che il suo call sia assolutamente ragionevole”, dice il fenomeno tedesco.

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