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Avv De Nardi: ‘tornei live? Leciti. Ecco il mio circolo di Savona’

alberto-de-nardiL’avvocato Alberto De Nardi, esperto in materia di normativa sul gioco live e online, nonché utente storico del forum di Assopoker (conosciuto con il nick Albi64), ha deciso di investire nel poker live e di inaugurare un nuovo circolo: il “Shuffle Up” a Cairo Montenotte, in provicina di Savona. Le porte della sala sono state spalancate ai giocatori il 19 ottobre e l'associazione in pochi giorni può già contare 77 soci tesserati.

Con lui abbiamo voluto capire le motivazioni che l’hanno indotto a tornare al primo amore “il poker sportivo live” e conoscere il suo parere tecnico sulla caotica situazione normativa e giurisprudenziale che si è creata in Italia negli ultimi anni.

Dopo essere stato all'estero, stai intraprendendo una nuova attività imprenditoriale: cosa ti ha spinto ad investire nel poker live?

Ho fatto questo passo riprendendo un’ idea che era naufragata il 9 settembre 2009 (data della circolare dell’ex Ministro degli Interni Maroni che invocava “tolleranza zero” nei confronti dei circoli, ndr). In altre parole non mi sentirò più "un figlio di un DIO minore". 

A cosa alludi?

Post 9 settembre 2009, in una conferenza sul poker a Venezia, i responsabili dei Monopoli ci assicurarono che a breve avremmo avuto una legge per il live e che non saremo stati trattati da ”figli di un dio minore”.

Diciamo che il live ti mancava e che non era giusto disperdere la tua esperienza nel settore.

Si, le motivazioni di questa scelta risalgono alla mia esperienza in Federazione, passata ad affiliare Circoli in tutta Italia ed a promuovere e rappresentare il gioco del Texas hold'em a livello dilettantistico, sostenendo anche lo sviluppo tecnico dei giocatori che ambivano all'agonismo professionistico ed ad una passione mai esauritasi a difesa del diritto al gioco, come espressione della libertà individuale.

Il tuo circolo come sarà strutturato?

Avrà a disposizione otto tavoli professionali oltre che dealer di primo livello.

Che tipo di politica avete intenzione di intraprendere? 

L'obiettivo è quello di cercare di formare ed educare i giocatori che si approcciano a questo gioco, fornendo loro gli strumenti per crescere pokeristicamente ed in maniera graduale. Per fare ciò sarà aperta anche una scuola di poker alla quale parteciperanno alcuni pro italiani ed esteri. 
L'impegno sarà quello di mettere al corrente i giocatori dei rischi connessi al gioco compiulsivo ed eventualmente indirizzarli verso centri di educazione specifici.

Il programma prevede tornei tutti i giorni?

Si, saremo sempre aperti e l’importo delle quote di iscrizione varierà da un minimo di 30 euro ad un massimo di buy-in consentito online (250 euro, ndr). Ci saranno classifiche trimestrali, dove il vincitore avrà la possibilità di partecipare ai più sostanziosi tornei organizzati nei casinò italiani.

Sei un avvocato che lavora da parecchi anni in questo settore: che rischi legali va incontro un titolare di un circolo? Che idea ti sei fatto delle recenti sentenze della Cassazione? 

Occorre sempre fare delle distinzioni ed essere prudenti in affermazioni generiche. Personalmente credo che alla luce degli ultimi orintamenti giurisprudenziali, basta rispettare certi parametri: in questo caso i rischi (in questo periodo di transizione, in attesa di una legge ad hoc) sono minimi o nulli. 

Per rimanere nell'ambito della legalità, un circolo che tipo di regole deve rispettare?

Personalmente credo che per coerenza e per logica - è lo stesso gioco - basterebbe applicare le stesse regole presenti nell'online. Purtroppo il live - in attesa di una legge - presenta alcuni problemi. Dunque credo sia "accettabile" e da accettare, limitardi a tornei senza il rebuy selvaggio. In sostanza bisogna attenersi alle linee guida che ha fornito la Cassazione e che definisce questa attività come non illegale.

Come assicurare l’ordine pubblico?

Il mio locale è dotato di telecamere e di un servizio di sicurezza interno privato. Tutti i giocatori sono soci, ai quali chiederò di fornirmi i loro dati anagrafici. 

Hai difeso parecchi giocatori nell'ambito dell'inchiesta “All In” condotta dall'agenzia delle Entrate. Qual è la tua opinione in merito alle contestazioni presentate ai poker players italiani che hanno giocato all’estero?

Non ho mai avuto peli sulla lingua e non mi sono mai nascosto dietro ad un dito. Credo che quella operazione sia un atto assurdo. Delle 67 persone che sono state chiamate a rendere conto all'AdE, la metà ha aderito a una risoluzione bonaria, mentre l'altra parte è in causa per diverse ragioni di principio o di necessità. Una vicenda kafkiana...

Ultima curiosità: sei un esperto di scommesse sportive. Hai qualche dritta da dare ai nostri lettori e soprattutto che sviluppi prevedi nel settore del Betting? Il Betting Exchange rilancerà le scommesse nel nostro paese?

Mi farò vivo a breve nella rubrica su AssoPoker, per rispondere a questa domanda.

Leggi la rubrica del nostro forum “Le bollette dell’Avvocato Albi64”