Continuano a tenere banco le future misure che il "Governo Letta" ha intenzione di varare per arginare il problema della ludopatia. Ma vi è il dubbio sulla legittimità di alcune misure prospettate soprattutto dal Senato. In tal senso, abbiamo consultato uno dei maggiori esperti legali di settore, l’Avvocato Marco Ripamonti.
Avvocato, secondo lei sotto il profilo legale è possibile sospendere il gioco in Italia per 12 mesi, come previsto dalla mozione votata in Senato?
Di recente si è parlato di moratoria circa nuovi giochi ed il rilascio di nuove concessioni, nonché in alternativa di sospensione totale delle attività di gioco. Credo che la prima soluzione sia l'unica praticabile, mentre sospendere la raccolta di gioco sia un progetto totalmente irrealizzabile, per più di una ragione.
Per quali motivi?
In primo luogo, ci sono delle esigenze erariali. Lo Stato non può fare a meno delle enormi entrate che giochi e scommesse garantiscono, non credo infatti che potrebbe reperire analogo gettito in altri settori. Vi è poi un profilo ben più sottile. Lo Stato Italiano, dal 2003 in poi ha stravolto completamente il settore del gioco e l'atteggiamento dei cittadini dinanzi a tale fenomeno, introducendo per la prima volta le slot a vincita in denaro. Gli italiani hanno mostrato crescente interesse a tale nuova formula di gioco, che ha reso obsoleti i precedenti prodotti ben più innocui, quali le lotterie annuali ed il sogno del 13 al Totocalcio. Ed è allora che lo Stato Italiano ha fatto la scelta di campo.
Che tipo di scelta ha intrapreso lo Stato?
Anziché limitare il fenomeno, lo ha implementato senza scrupoli, inventandosi di tutto pur di abituare i cittadini al gioco, ed allora slot sempre più performanti, giochi on line, superenalotto con estrazioni sempre più frequenti, poker on line, videolottery, il tutto accompagnato da diabolici spot pubblicitari, dove raffinate menti hanno realizzato messaggi tambureggianti, subdoli ed insidiosi, finalizzati ad attrarre al gioco cittadini di ogni appartenenza ed estrazione, senza distinzione di sesso, razza, ceto sociale, lingua. Per anni nei talk show dove i nostri politici si sono spesso vanamente esibiti, si è parlato di tutto e del nulla, ma mai nessuno ha pensato di scontrarsi seriamente sul gioco, con la compiacenza di maggioranze ed opposizioni. Ormai è davvero tardi.
Perché tardi?
La stragrande maggioranza della gente gioca ed iniziano ad evidenziarsi le cosiddette ludopatie. Ci vorrebbero generazioni e generazioni per affrancare i cittadini dall'abitudine o dal vizio del gioco ed interrompere oggi ogni attività di gioco lecito equivarrebbe a consegnare il comparto al gioco clandestino. Ecco perché tale scelta è inattuabile e si concreterebbe in un disastro.
Come valuta il rischio dei possibili contenziosi?
Si, lo Stato si vedrebbe colpito da azioni risarcitorie da parte di tutti quegli operatori della filiera che hanno investito, e molto, nelle concessioni rilasciate.
Alla fine il Governo come percepirà le soluzioni votate dal Senato?
Difficile pronosticare quale soluzione verrà adottata, credo che al più si possa sospendere l'introduzione di nuovi giochi ed il rilascio di nuove concessioni.