La passione dei cinesi si chiama baccarat, una passione talmente forte che monopolizza l’action nei casinò asiatici. Verissimo, ma il mercato cinese può lo stesso offrire potenzialità notevoli per l’industria del poker: su una popolazione di 1,3 miliardi (censimento 2012), il texas hold’em rimarrà pur sempre un gioco di nicchia, ma accompagnato da numeri spaventosi rispetto al altri paesi.
Una testimonianza arriva da Pechino, con la conclusione del primo PokerStars 2014 Beijing Millions: torneo con maggiore affluenza nella storia del poker live, per un evento disputato fuori dagli Stati Uniti.
Si sono presentati al via 2.732 giocatori che hanno versato un buy-in di ¥3.000 (pari a 480 dollari), per un montepremi che ha superato la soglia del milione (1.195.000$). Ha vinto il player locale Chen Qin che ha incassato un assegno di circa 109.000$, a seguito di un deal. A premio sono finiti in 202. Il torneo rientra nel circuito Asian Pacific Poker Tour e per la prima volta si è disputato nella capitale.
Il record precedente (extra USA) apparteneva ad un evento europeo: UKIPT Grosvenor (2013) con 2.570 iscritti. Sempre nel 2013, in Brasile, a San Paolo, avevamo assistito ad un vero e proprio boom con 2.446 players a contendersi il titolo delle Brazilian Series of Poker Millions.
Il palazzetto dello sport di Pechino è stato teatro di un festival del poker per 10 giorni, con l’assenso dell’ufficio municipale dello sport della capitale cinese. Per PokerStars e APPT si tratta di un successo organizzativo senza precedenti, anche grazie al supporto delle autorità che hanno cambiato politica nei confronti del poker negli ultimi due anni.
Si apre una speranza anche per l’online, ma le precedenti esperienze insegnano: il mercato cinese è molto particolare e vive su equilibri diversi. Per sviluppare un buon business, i punti fisici sono cruciali, così come la promozione del brand dal vivo, per una raccolta consistente su internet.