Nelle ultime ore, per Full Tilt Poker si sono aperti scenari impensabili: con la famigerata Alderney Gambling Control Commission (AGCC) è ancora in ballo una nuova licenza primaria per il mercato europeo ma dalle ultime indiscrezioni che trapelano dagli States, sembra che la cordata di Bernard Tapie sia in procinto di essere autorizzata – per operare online - addirittura dalla Commissione del Nevada.
Naturalmente la pratica va avanti anche sull’isoletta britannica (dove è in corso un'inchiesta interna) ma il nuovo gruppo pensa di ritornare sul mercato a livello globale, senza tralasciare gli Stati Uniti. D’altronde vi avevano anticipato, in tempi non sospetti, l’ok da parte del Dipartimento di Giustizia all’operazione.
Notizia che conferma ancor di più i rumors dei mesi precedenti che volevano Bernard Tapie in società con alcuni misteriosi proprietari di casinò statunitensi. A dire il vero era stato proprio il finanziere francese ad ammettere tale ipotesi.
Il sito americano Wiked Chops Poker assicura che fonti vicine al gruppo di investitori di Bernard Tapie, avrebbero rivelato che la red room avrà una licenza per l’online riconosciuta dalla Gaming Commission di Las Vegas.
Inoltre, altra indiscrezione, sarà modificato il brand del sito. C’è chi ipotizza che sarà studiato un nome diverso. Tapie senior, in una precedente intervista, aveva rivelato la sua intenzione di voler sostituire solo il logo. Ci ha ripensato e vuole un taglio netto con il passato? Al momento sembra difficile.
Sulla data di attivazione aleggia ancora un certo mistero: Laurent ha auspicato un ritorno online per l’1 marzo ma è più una speranza che altro. Vi sono ancora importanti operazioni burocratiche che dovranno essere affrontate, seppur il sito sia già in fase test. C'è inoltre sempre da risolvere il problema dei crediti non riscossi dai 19 noti players. Ma persone vicino a Tilt assicurano che alla fine tutto sarà risolto.
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