Esplosive dichiarazioni del nuovo presidente del DGOJ (ente regolatore spagnolo per il gioco online) Carlos Hernandez che annuncia a breve un incontro decisivo con Francesco Rodano (responsabile di AAMS) per la liquidità condivisa con l’Italia nel poker online.
Ma per Hernandez sarà solo “una soluzione temporanea” in vista dell’apertura alla rete internazionale dot com. Gli spagnoli – e non solo – si ispirano al modello sposato dalla Danimarca e dalla Gran Bretagna e sono intenzionati a far giocare i loro players sui network mondiali. Cosa faranno Italia, Francia, Belgio e gli altri paesi?
In poche parole, l’esecutivo iberico sembra un po’ freddo verso la fusione dei mercati con un unico stato: l’obiettivo principale diventa l’apertura alla rete internazionale.
In estrema sintensi, i giocatori si registreranno alle poker room nazionali autorizzate ma poi giocheranno – con le tutele del caso – sui network internazionali dot com. Si ritorna al passato ma con più tutele? E’ quello che sta pensando il rappresentante del Governo spagnolo.
Hernandez ai microfoni di “PokerRed” e “PokerFuse” è stato chiaro: “qui al DGOJ abbiamo discusso ed analizzato seriamente l’opzione della liquidità internazionale. Sono assolutamente a favore di questa prospettiva. L’obiettivo è quella di aprire ai .com entro la metà del 2014”.
“Al momento – spiega – il progetto più concreto è la liquidità condivisa con l’Italia”. Si tratta di una sorta di “soluzione temporanea” e sperimentale. “Dobbiamo valutare se abbiamo bisogno di quel laboratorio di prova per una liquidità condivisa nel poker con gli altri paesi. Dipende molto dai giocatori e dagli operatori: se tutto questo rimarrà in un contesto di legalità e correttezza, sarà un successo”.
Con il cambio della direzione generale al DGOJ, gli spagnoli sembrano più freddi verso l’ipotesi studiata con l’Italia. “Pensiamo, in ogni caso, come sviluppare il progetto verso l’apertura della liquidità internazionale. Ogni stato però continuerà a regolamentare e controllare il mercato interno. In tutti i casi non guardiamo solo all’Europa ma a tutto il mondo”.
Decisivo sarà l’incontro con i rappresentanti italiani: “ho in agenda un appuntamento personale con Francesco Rodano (AAMS) per affrontare questo problema. Dal punto di vista politico siamo già d’accordo. Bisognerà affrontare le questioni tecniche specifiche: le piattaforme, i tipi di controllo sul gioco, i criteri normativi unificati”.
Poi ci sarà un incontro con i francesi ed i responsabili danesi (che hanno già adottato questo modello): “la Danimarca – prosegue il direttore generale – ha appena iniziato questo percorso. La Gran Bretagna ha una tradizione che va in questa direzione e sta regolamentando il mercato. Vogliamo analizzare tutte le opzioni”. “Noi siamo favorevoli – ribadisce - alla liquidità internazionale, il progetto con l’Italia rappresenta una soluzione temporanea”.
“Un modello di liquidità internazionale ha una prospettiva di crescita migliore. E’ più attraente l’offerta e più grande sarà la domanda. Il nostro obiettivo è quello di mantenere attrattiva l’offerta legale. La chiusura del mercato nazionale è stato un errore. Si doveva continuare sul .com ma implementare l’offerta con misure protettive verso i giocatori”. Rodriguez non esclude un progetto comune anche con paesi dell’America Latina come l’Argentina o il Messico.
“La liquidità nazionale non ha alcun senso. L’esperienza della Danimarca è paradigmatica e si adatta in modo perfetto alla realtà del poker online. Io amo il sistema inglese: lo seguo da vicino e le recenti misure lo miglioreranno ulteriormente”.