Il furto da 258 milioni messo in atto al Wynn Macau, da un ex manager dell’operatore junket Dore Entertainment Corporation, ha messo a nudo un sistema di gestione dei giocatori high rollers che ha lasciato molti analisti perplessi.
Di fatto i principali casinò di Macao non gestiscono direttamente i giocatori VIP che determinano i fatturati pazzeschi e utili vertiginosi. A questo punto i dubbi sorgono non solo sulla legittimità del sistema, ma anche un su un altro aspetto: i favolosi bilanci delle multinazionali del gioco mondiali corrispondono alla realtà dei fatti? Nella maggior parte dei casi, i casinò più famosi affittano solo le sale agli junkets che poi gestiscono loro a 360 gradi i clienti più facoltosi, prestando loro soldi e facendo da banco.
Ai tempi d’oro, il 93% delle revenues di tutti i casinò di Macao derivavano dai tavoli Vip High Rollers di baccarat. Ma questa fetta del mercato era controllata - di fatto - totalmente dagli junkets? Ai casinò cosa rimaneva? Domande legittime perché il vero business di Macao riguarda i giocatori VIP, tutto il resto sono briciole.
I dubbi aumentano ad ascoltare alcune osservazioni fatte in questi giorni dagli operatori di Las Vegas (la maggior parte dei quali ha partecipazioni e investimenti rilevanti nell’ex colonia cinese). Gli addetti ai lavori di SinCity giudicano oramai “fallito” il “sistema” di Macao dove gli agenti intermediari hanno un potere fuori controllo. Non a caso Pechino sta applicando una sorta di tolleranza zero nei loro confronti.
I casinò di Macao - come detto - affittano sale, dealers, tavoli e servizi agli junkets, i quali gestiscono tutto il denaro che transita all’interno proprio di queste sale.
In genere si tratta di “soldi virtuali” per aggirare norme anti-riciclaggio e valutarie esistenti in Cina. I players VIP giocano a credito ai tavoli e in una seconda fase, quando rientrano nel continente, pagano i debiti di gioco. Se non lo fanno, le conseguenze possono essere pesanti. Il numero dei rapimenti a Macao è aumentato in maniera verticale.
Ma questo è un altro aspetto di un sistema, che sembra essere sotto il controllo di mani oscure. In più di un'occasione, l'FBI e le commissioni parlamentari americane hanno denunciato i forti legami tra i gestori e le triadi, la mafia cinese.
Se i casinò gestiscono solo i servizi dei clienti high rollers, la grossa fetta del business rimane quindi agli junkes? Alle multinazionali come Wynn, Las Vegas Sands e MGM solo le briciole?
E le autorità federali statunitensi come valutano questi legami “oscuri” intrattenuti e gestiti per anni dai più importanti operatori?
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