Con un anno di ritardo, il Governo italiano ha deciso di adeguare la normativa fiscale in materia di vincite nei casinò esteri, accogliendo la famosa Sentenza “Blanco-Fabretti”.
Presto, una nuova norma cancellerà (su proposta dell’Esecutivo) ogni dubbio interpretativo e i poker pro italiani potranno giocare in maniera “spensierata” nei casinò esteri facenti parte del territorio dell’Unione Europea.
“Le vincite corrisposte da case da gioco autorizzate negli altri Stati membri dell’Unione europea o nello Spazio economico europeo non concorrono a formare il reddito per l’intero ammontare percepito nel periodo di imposta”.
Tutto molto chiaro nelle “Disposizioni in materia di tassazione delle vincite da gioco” che accolgono il noto precedente della Corte di Giustizia del 22-10-2014, nelle cause riunione riguardanti le posizioni di Cristiano Blanco e Pier Paolo Fabretti.
VINCITE ALL’ESTERO DA NON DICHIARARE
La proposta del Governo ora seguirà il suo iter parlamentare ma le conseguenze sono facilmente immaginabili. In futuro i nostri giocatori non dovranno dichiarare vincite o premi maturati nei casinò dell’Unione Europea.
La norma non può essere applicata in modo retroattivo ai casi in discussione e pendenti nelle commissioni tributarie competenti ma è logico che avrà un’influenza ed un peso nelle decisioni dei giudici tributari.
Di fatto è il tramonto della tanto discussa “inchiesta All In” che ha fatto tremare il poker italiano.
BEFFA PER MOLTI GIOCATORI ITALIANI
Dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea dell’anno scorso, il Governo italiano si è trovato costretto a fare non uno, ma due passi indietro ed accogliere le linee dei giudici europei, onde evitare multe e sanzioni da parte di Bruxelles e della Commissione UE. Ma per tanti players che hanno dovuto affrontare spese giudiziali importanti o hanno aderito ad un accordo con l’Agenzia delle Entrate, si tratta di una vera e propria beffa.
Era chiaro a tutti che l’inchiesta stava violando i principi basilari dei Trattati Europei, dalla Libera circolazione dei Servizi fino al divieto di doppia imposizione.