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Il Governo contro la ludopatia? Ma per favore... 22mila nuovi punti gioco, 1 miliardo in più dalle slot

Gian Antonio Stella del Corriere della Sera ha scoperchiato – un’altra volta - il “Vaso di Pandora”, raccontando agli italiani la prossima manovra fiscale nel mondo del gioco.

I grillini esultano perché va avanti spedito l'iter procedurale per l'approvazione del divieto totale di pubblicità, inconsapevoli che questo ban affonderà l'online e spingerà i gamblers a giocare sulle piattaforme estere o ancor di più alle slot nei bar,  dall'altra il Governo vara la Delega Fiscale che prevede l'apertura di 22mila nuovi punti gioco per far quadrare i conti di Stato e spingere al massimo l'offerta di Slot e Vlt. Alla faccia delle misure di contrasto della lupodatia, tanto sbandierate da Renzi e i suoi Ministri.

La strategia sembra chiara: divieto di pubblicità per oscurare i casinò online (che hanno un payout intorno al 97%), con conseguente spostamento della raccolta verso le slot (payout intorno al 70% e flusso di cassa consistente verso le casse dello Stato).

slot-caffe

Non a caso il Governo ha stimato un extra gettito dalle macchinette di 506 milioni di euro, con un incremento delle tasse dal 13% al 15%. Dalle Video Lottery invece arriveranno altre importanti risorse (innalzamento del prelievo dal 5% al 5.5%) per un miliardo in più. Almeno sulla carta perché, come in passato, sovente hanno sbagliato a fare i conti, creando dei veri buchi (ne parleremo più avanti).

Ma c'è di più: a questo allargamento dell'offerta i primi ad essere contrari sono gli operatori.

Opinione pubblica sul sentiero di guerra

Nel suo editoriale sul Corriere della Sera, Stella esordisce in questo modo: "Che razza di Stato è quello che premia al Quirinale l’uomo che più combatte i giochi d’azzardo e subito dopo spalanca la porta a 22.000 nuovi «punti gioco» destinati a rovinare altre centinaia di migliaia di italiani ?

“Basta, basta, basta! Non ne possiamo più di queste ipocrisie!”, tuona don Luigi Ciotti. Ha ragione” afferma Stella che continua:

“Altri due giorni ed ecco che il governo infila nella legge di Stabilità la messa a bando, per rastrellare soldi, di altri 22 mila «punti azzardo», cioè sale giochi o spazi dedicati nei locali pubblici. Il comunicato stampa di Palazzo Chigi inserisce la voce tra le «risorse» che dovrebbero reggere i conti della finanziaria. Sei voci, di cui due in tema: «Imposta sui giochi» e «Giochi (nuove gare)». Ricavato previsto: 500 milioni più 500 milioni".

Corriere della Sera contro Renzi

Stella attacca l'attuale Premier: "Ma non fu Matteo Renzi a firmare due anni fa, ancora sindaco ma già segretario del Pd, la proposta di legge di iniziativa popolare dell’Idv contro lo «Stato biscazziere»? E non fu lui a bacchettare i parlamentari pd che avevano votato un emendamento che puniva i Comuni i quali, frenando il dilagare delle slot machine, avevano rinunciato agli incassi del gioco d’azzardo? Disse allora, vibrante d’indignazione: «È pazzesco, allucinante. Ho chiamato Guerini che ha già parlato con Speranza e stanno cercando tecnicamente una soluzione: o un ordine del giorno o altro perché è stata votata una cosa inaccettabile». Testuale".

La denuncia

"Quei ventiduemila nuovi «casinò» sparpagliati sul territorio - spiega Fiasco al Corriere -  vanno infatti ad aggiungersi ad almeno 90 mila «corner» (angoli-bisca nei bar e nei più diversi locali pubblici) che ospitano già 380 mila slot machine. Più circa tremila «sale giochi», che ospitano altre 40 mila macchinette. Ma si tratta di stime: “Non siamo mai riusciti ad avere, nero su bianco, dati ufficiali credibili provincia per provincia".

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Clima

Clima pesante che rende l'aria ancora più irrespirabile intorno al gioco. E l'online (che rappresenta solo il 4% della spesa del gambling totale italiano) rischia di pagarla per tutti, con un nuovo divieto sulla pubblicità che colpirebbe i nostri concessionari a vantaggio dell'offerta illegale. Inoltre questo anacronistico ban dirotterebbe i gamblers sempre più verso le slot live, l'unico vero business per l'Erario.

Operatori contrari

Siamo al paradosso: il Governo vuole nuovi esercizi per allargare l'offerta delle macchinette nei bar e nei tabacchi (dove i minori e le fasce "protette" sono esposti al rischio gambling puro), contro il parere stesso degli operatori che offrono gioco. "Siamo fortemente contrari ad un aumento dell’offerta di gioco, la consideriamo deleteria- spiega al Messaggero e ad Agimeg, Massimo Passamonti, presidente di Sistema Gioco Italia, l’associazione confindustriale che riunisce i concessionari pubblici. "Da tempo - aggiunge - abbiamo proposto al governo di ridurre le slot da 380 mila a circa 200 mila, in linea con l’offerta degli altri paesi europei, e i punti gioco a 12-13 mila".

Il dubbio sorge spontaneo: l'attuale Governo ha necessità di svantaggiare gli altri giochi per spingere gli italiani a spendere i propri soldi nelle slot (che avranno payout più basso per via delle nuove tasse e saranno meno “attrattive”), in modo tale da far quadrare i conti?

Smentita Palazzo Chigi

Nella notte, sempre sul Messaggero, è arrivata la puntualizzazione del Governo, oramai travolto dalle polemiche: non si tratterebbe di 22mila nuovi esercizi ma solo di concessioni in scadenza che dovranno essere rinnovate. In tutti i casi, come sottolinea Agimeg, il problema nel problema è che spesso i tecnici sbagliano previsioni, a testimonianza dei danni che stanno causando anche nella filiera del settore oltre che ai conti pubblici.

Buco da un miliardo

Come ricorda l'agenzia di stampa: "In ogni caso, l’impressione è che a guidare la decisione sia stata più che altro la necessità di far quadrare i conti della manovra, carente sul fronte delle coperture. Che tuttavia, rischiano di restare, come avvenuto in questi ultimi anni, solo sulla carta. Lo scorso anno, per esempio, il governo aveva introdotto una tassa di filiera da 500 milioni, la cui seconda rata scadrà tra qualche giorno ma difficilmente sarà incassata. Sempre dodici mesi fa aveva deciso una sanatoria delle agenzie estere presenti sul territorio senza concessione. I risultati sono stati deludenti e nella legge di Stabilità la misura viene riproposta. Alla fine il buco creato dalle misure di un anno fa nei conti pubblici ha superato il miliardo. Ora si rischia la replica".

Politici contrari

La politica a parole si è schierata contro. Di sicuro lo ha fatto l'opposizione. Su Facebook il più duro e schietto è stato Matteo Salvini della Lega Nord: "Nella Legge di Stabilità, si prevede l’apertura di altre 22mila sale da gioco d’azzardo in tutta Italia. Altre macchinette che rovineranno altre persone, e che intanto ingrasseranno le casse di questo maledetto Stato".

Meno male che il Divieto sulla Pubblicità dovrebbe salvare tutto e tutti, con un piccolo particolare: alle slot i messaggi promozionali non servono, gli italiani non hanno difficoltà a ritrovarsele nel bar sotto casa…

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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