Vai al contenuto

Il poker USA e PokerStars… sognando la California

L’unica svolta possibile per il poker online a stelle e strisce è che una realtà come la California si unisca a Nevada, New Jersey e Delaware per formare un unico grande mercato interstatale, alimentato dalla potente lobby degli hedge fund di Wall Street che ha investito parecchio nel progetto.

california-poker

Con 38 milioni di residenti (censiti nel 2012) e un reddito medio pro capite tra i più ricchi del pianeta,  “The Golden State” rappresenta più di una speranza per i grinder statunitensi. A tal punto che vi sono due disegni di legge sulla rampa di lancio, al fine di regolamentare, una volta per tutte, il giochino delle due carte anche a Los Angeles e dintorni. 

L’opposizione politica al progetto è forte ma le resistenze sono minori rispetto ad altri stati conservatori. 

Non è un caso che la prima room mondiale, PokerStars.com, stia cercando di far leva proprio sulla California per entrare negli States e dare una spinta decisa al nuovo mercato.  D’altronde la patria del poker sono gli USA ed è proprio da lì che può ripartire il mercato globale.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Come noto, Stars ha la strada sbarrata in Nevada e New Jersey e sta battendo soluzioni alternative: Rational Group ha stretto un patto con la potente lobby delle tribù indiane che gestiscono diversi casinò locali ed in particolare, con Morongo Band of Mission Indians. 

Le tribù negli ultimi decenni hanno sviluppato in California un business rilevante collegato al gambling terrestre e sono state abili a far sentire sempre il proprio peso negli scenari politici di Sacramento,con finanziamenti mirati.  

PokerStars sta cercando di stringere alleanze strategiche per evitare di essere classificata come ‘cattivo attore‘ anche in California (tutto è legato all’inchiesta black friday). Stars non è la sola. Anche Playtech ha sempre guardato allo “Stato del sole” con grande interesse e nel 2011 aveva sottoscritto un accordo di collaborazione con California Online Poker Association (COPA).  Le incognite però sono sempre dietro l’angolo e la forte opposizione alimentata da Sheldon Adelson non va sottovalutata. 

In questa ottica, è in corso l’iniziativa del Senatore Repubblicano Lindsey Graham pronto a presentare un nuovo disegno di legge federale in Congresso per aggiornare il testo del Wire Act del 1961 ed estendere i divieti anche al poker online. La lotta si fa sempre più dura.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI