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La guerra all'ultimo sangue tra Jason Ader e David Baazov per il controllo di Amaya-PokerStars

David Baazov ha presentato un'offerta pubblica di acquisto (OPA) per Amaya, la gaming company che controlla PokerStars e Full Tilt. Ma tra il manager e la società canadese, in queste ultime ore, aleggia l'ombra - neanche tanto velata - di Jason Ader, uno degli investitori più influenti di Wall Street nel settore del gaming, proprietario di SpringOwl Asset Management.

Ader controlla più del 2% delle azioni di Amaya Gaming (dopo aver raddoppiato il suo investimento a settembre) e due anni fa, da azionista di Bwin.party, costrinse il board a dimettersi e a cedere la maggioranza delle quote della multinazionale austro-inglese.

Jason Ader è anche membro del consiglio di amministrazione di Las Vegas Sands, la più importante e ricca gambling company mondiale, con forti interessi in Nevada e a Macao. E' un uomo di fiducia di Sheldon Adelson, il nemico numero uno del gioco online negli Stati Uniti.

Potrebbe rappresentare un potenziale conflitto di interessi. In tutti i casi, il finanziere di Wall Street, venerdì scorso, ha attaccato duramente David Baazov, ex CEO di Amaya, sul quotidiano locale di Toronto, Globe & Mail.

Ader ha esortato il consiglio di amministrazione a rifiutare l'offerta di Baazov, usando anche toni e parole molto dure. Ha definito "non chiare" le finanze utilizzate dal manager canadese per presentare l'offerta da 24 dollari canadesi per azione. L'investitore di Wall Street ha fatto un velato riferimento all'atteggiamento di uno dei fondi del Dubai che ha preso le distanze dall'operazione reclamizzata dallo stesso ex CEO canadese.

Lo stesso titolare di SpringOwl ha mandato una lettera al board di Amaya, esortandolo ad allontanare Baazov: "è arrivato il tempo per l'azienda di tagliare il cordone ombelicale con il suo ex amministratore delegato".

"E' arrivato il tempo per l'azienda di prendere le distanze dall'influenza indebita del suo ex manager" che detiene ancora il 17% delle azioni. Ha inoltre esortato Amaya a tagliare stipendio e spese legali di Baazov.

Ader giudica l'operazione di Baazov molto rischiosa e non ha nascosto i suoi timori lo scorso lunedì a Bloomberg: "se Amaya avesse ricevuto un'offerta credibile e trasparente la dovremmo considerare. Ma il prezzo attuale sembra basso e la mancanza di informazioni e trasparenza sulle fonti di finanziamento dell'OPA, solleva molte domande".

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L'azionista di Amaya ha esortato l'azienda a girare pagina, dimentica Baazov, esortandola ad iniziare a pensare ai business verticali del "casinò e delle scommesse".

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David Baazov

Il tabloid The Globe & Mail di Toronto ha espresso parecchie perplessità per quanto riguarda la capacità dei due fondi di Hong Kong, Head and Shoulders (H&S) e  Goldenway Group – di fornire a Baazov $3,45 miliardi per privatizzare Amaya.

L'avvocato d'affari Andrew Webb ha riferito che la società Head and Shoulders (H&S) gestisce asset patrimoniali per soli 79 milioni di dollari e sugli stessi livelli sembra operare Goldenway.

L'azionista di controllo di H&S (giocatore high roller) Stanley Choi ha però assicurato di disporre della liquidità necessaria per garantire la chiusura dell'operazione. Un giallo in piena regola.

Il portavoce di Baazov, Riyaz Lalani, ha dichiarato a Bloomberg che l'ex CEO di Amaya "è intenzionato a continuare ad impegnarsi con Amaya per chiudere la transazione" mentre è uscito allo scoperto anche Eric Hollreiser, storico capo della comunicazione di Pokerstars e della società canadese: "continueremo a lavorare ed impegnarci in modo costruttivo con SpringOwl" il fondo di Jason Ader.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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