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La rivoluzione silenziosa di iPoker e la nuova rake in UK

L’1 ottobre entrerà in vigore il nuovo Gambling Act nel Regno Unito che – per la prima volta nella storia dell’e-gaming britannico – imporrà ad ogni sito di gioco, di operare con regolare licenza.

In questo modo, tutte le società di Sua Maestà che hanno sede a Gibilterra (ed hanno goduto di importanti agevolazioni fiscali fino ad ora), dovranno versare il 15% sui profitti lordi (questa norma sarà efficace dall’1 dicembre), derivanti dal gioco raccolto in Gran Bretagna (in forza del nuovo criterio “punto di consumo”), primo mercato regolamentato mondiale. Ma c’è una nuova norma che mette ancor più in difficoltà le compagnie dell’e-gaming.

Per ottenere la licenza, le revenues maturate nei mercati offshore o grigi (quelli non regolamentati) dovranno essere al massimo del 3% rispetto al volume d’affari globale. Un particolare che limita (non poco) le società britanniche di operare in tutta Europa e non solo. Per questo motivo, diverse skin del network iPoker, hanno dovuto – in questi giorni – affrontare importanti cambiamenti. Se non si tratta di una rivoluzione, poco ci manca. Mansion Poker ha annunciato ai propri giocatori il suo ritiro dal mercato il 15 settembre, mentre TitanBet (in forza della nuova licenza) migrerà i propri players britannici su Titanbet.co.uk. Stesso discorso per un’altra skin di iPoker: Winner.

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Gli altri colossi nel poker come Rational Group (PokerStars e Full Tilt), PartyPoker, 888, William Hill, Betfair, Unibet, PaddyPower – secondo gli ultimi rumors – continueranno ad operare sul mercato britannico con regolare autorizzazione, mentre un altro sito storico come Bet365 (è sempre rimasto in Gran Bretagna ed ha una sede a Gibilterra solo per operazioni di marketing) sta rivedendo le proprie politiche su alcuni mercati (per ridurre la propria presenza nei settori grigi e poter rientrare nei parametri imposti dal Gambling Act) ed è pronto – secondo indiscrezioni da noi raccolte – ad attivare una concessione italiana, sotto la spinta della stessa Playtech che ha sottoscritto un accordo con i Monopoli di Stato.

Un ultimo aspetto: come da noi anticipato e poi confermato da PokerFuse, molte poker rooms britanniche rivedranno il loro rake, a causa del maggior prelievo fiscale (15%): da Gibilterra a Londra, il salto – da questo punto di vista – è significativo, ma i players potranno continuare a godere della liquidità internazionale. Dovranno solo registrarsi e poi fare log-in dalle poker rooms dot co.uk.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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