Le entrate complessive per i casinò dello Stato d’Argento sono state pari a 11,02 miliardi di dollari. Anche in questo caso, nonostante la ripresa economica negli States, il trend è in calo. Dodici mesi fa, le revenues registrate sono state pari a 11,14 miliardi.
Le entrate dirette dal poker rappresentano circa l’1% dei profitti delle sale. Non a caso, in Nevada, l’action è concentrata solo nei principali casinò della Strip. Il texas hold’em e le altre varianti sono presenti in alcuni resort-hotel solo, per attirare i giocatori all’interno delle strutture.
Sempre nel 2013, dopo 7 anni di trend negativo, si era registrato un timido ma significativo aumento del rake ai tavoli da poker. L’illusione è stata breve.
Si è tornati sotto il livello dei 120 milioni di dollari. L’ultima volta che si è scesi sotto tale soglia è stato addirittura nel 2004, quando le entrate furono solo di 98,8 milioni di dollari. Il record appartiene al 2007, con poco meno di 168 milioni.
Il livello di rake del 2014 risente del calo del numero di poker rooms attive sceso a 79, proprio come nel 2004. L’ultimo a sbarrare le porte al poker è stato il casinò Linq sulla Strip. Tenete conto che l’anno scorso le sale attive erano 88 nello Stato d’Argento.
La media del numero di tavoli è stata – negli ultimi 12 mesi – di 736, rispetto ai 774 autorizzati del 2013. Nonostante l’inclinazione negativa, Las Vegas rimane la capitale mondiale del poker.