Se Atene piange (Caesars), Sparta non ride: Las Vegas Sands, il più grosso operatore mondiale di casinò, ha sulle spalle 9,8 miliardi di debiti. Nulla a che vedere con i 23,7 miliardi di Caesars Entertainment, ma anche la creatura di Sheldon Adelson (l'uomo più ricco del mondo del gambling) non sembra navigare in buone acque, nonostante i profitti record provenienti da Macao (l'84% delle revenues del gruppo sono generati dal mercato asiatico).
Bloomberg ha però riferito che sarebbe stato trovato l'accordo per la nuova negoziazione di una parte consistente del debito. Il rumor ha indotto la società di ratings Standard & Poors, a rivalutare Las Vegas Sands che è passata da BBB- (il più basso livello di investment grade) a BB+.
La compagnia di Sheldon Adelson dovrebbe rinnovare il prestito di 3,25 miliardi che scadeva nel maggio 2014. Ha allungato la durata del finanziamento per la controllata Las Vegas Sands LLC, pagando 2,5 punti percentuali in più rispetto agli accordi originari (ad un costo superiore ai 0,5 punti in confronto ad un altro debito di 1,4 miliardi in scadenza nel novembre 2016). Si tratta di un finanziamento a lungo termine che darà respiro alla multinazionale di Las Vegas.
All'operazione di rinnovo del debito hanno partecipato Barclays Plc, Citigroup Inc., Bank of America Corp., BNP Paribas SA, Goldman Sachs Group Inc. e Bank of Nova Scotia.
Las Vegas Sands sta cercando anche un finanziamento extra di 17 miliardi per la costruzione di EuroVegas a Madrid, ma ci sono grossi dubbi sul progetto, sia sotto il profilo politico che strettamente finanziario.