Gli States sono una terra dalle forti contraddizioni: in Nevada, New Jersey e Delaware hanno appena dato il via ai nuovi mercati regolamentati per quanto concerne il poker online (unico gioco consentito a livello federale). La Pennsylvania registra invece in questi giorni una forte spaccatura politica sul tema caldo dell’e-gaming.
Il Senato statale ha commissionato uno studio sul potenziale del mercato dell’e-gaming in ottica fiscale. I casinò fisici, dopo i primi anni di boom, hanno registrato una flessione e il gettito è diminuito. Il passaggio all’online sembra inevitabile da questo punto di vista.
I Senatori Repubblicani però hanno mostrato una forte resistenza a questa prospettiva ed hanno presentato un disegno di legge, che se approvato, riporterebbe l’e-gaming statunitense al Medioevo.
Il Senatore della Pennsylvania, Mario Scavello, ha presentato un progetto di legge che prevede, per coloro che vengono sorpresi a giocare online, una condanna a ben 90 lunghi giorni di reclusione in carcere. Ma non è tutto: in caso di reiterazione del “reato”, il player rischia fino ad un anno.
Ancora non si conoscono quali saranno le reali possibilità di approvazione del disegno legge ma una cosa è certa: dietro alla forte opposizione dei repubblicani, sembra esserci la lunga mano di Sheldon Adelson, proprietario di Las Vegas Sands, fondatore della coalizione anti-online e uno dei principali finanziatori del partito.