Vai al contenuto

Emendamento shock: “patrimoniale” da €900.000 per “ciascun concessionario dell’online” e c’è chi vuole super tassa all’1% sulle scommesse

Continua il dibattito in merito al Fondo “Salva Sport” .Il mondo del gioco sembra particolarmente colpito. In questi giorni si sta discutendo in merito alla costituzione e destinazione del Fondo, in parlamento. Sono stati presentati 8mila emendamenti dalle varie forze politiche al DL Rilancio. Per essere fedeli alla tradizione, sono state presentate proposte molto penalizzati per il settore del gioco legale, oramai visto solo come un bancomat (della tutela dell’occupazione e degli investimenti del settore non sembra interessare nessuno).

Proposta Lega: raddoppiamo la Super Tassa sulle scommesse

Il leghista Massimo Garavaglia (ex sottosegretario al Ministero dell’Economia) ha proposto di rialzare il prelievo della super tassa sulle scommesse all’1% sulla raccolta invece dell’esistente 0,50%.

L’attuale 0,50% calcolato sul turnover aumenta di almeno 10 punti percentuali la tassazione sui profitti che raggiungerebbero una soglia del 34-35% online e del 30% sul terrestre, quando in giurisdizioni concorrenti come Malta è del 5% ed in UK del 15% per non parlare di Curacao e Gibilterra.

L’1% renderebbe il sistema concessorio insostenibile (la pressione fiscale sarebbe vicino al 50%), sarebbe un intervento del tutto scriteriato che comprometterebbe gli equilibri molto precari del mercato. Stiamo parlando però di un emendamento presentato da una forza dell’opposzione, difficilmente sarà inserito negli emendamenti del Decreto.

Partito democratico: contributo da ogni concessionario dell’online

Uno degli emendamenti che fa più discutere è però quello a firma di una forza di Governo. I deputati del Partito Democratico, Carmelo Miceli e Raffaele Topo propongono una sorta di “patrimoniale” , una tassa che sarebbe applicata a prescindere dall’andamento economico dell’operatore, non importa se ha registrato profitti o perdite negli ultimi esercizi. Deve solo pagare.

Si tratterebbe di un contributo in 2 anni di €900.000 per ciascun concessionario del gioco online. Il contributo andrebbe ad abolire la super tassa sul betting.

Il problema di tale provvedimento è però di natura tecnica e sembra non essere compatibile con l’articolo 53 della Costituzione italiana che introduce nel nostro sistema democratico un principio cardine: “Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.

Non si tratta di un contributo ma di una tassa effettiva che andrebbe a colpire soggetti in base al loro status di concessionari.

L’emendamento Topo-Miceli

Sostituire il comma 2 con il seguente:

2. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto e sino al 31 dicembre 2022, i concessionari del gioco a distanza versano un Contributo di Solidarietà all’ente incaricato dallo Stato all’entrata del bilancio dello Stato per la successiva riassegnazione sul Fondo di cui al comma 1. Il Contributo di Solidarietà è determinato in misura pari a 400 mila euro per ciascun concessionario per l’anno 2020 ed in misura pari a 500 mila euro per ciascun concessionario per gli anni 2020 e 2021.

La relazione tecnica dell’emendamento

Le ragioni dei parlamentari del Partito democratico sono spiegate nella relazione tecnica all’emendamento:

L’attuale formulazione della norma colpisce i punti vendita fisici, che già versano in condizioni di forte crisi per via del lockdown e per i quali non è disponibile una realistica stima di ricavi per i mesi a venire. Inoltre, le attività di raccolta attraverso la rete fisica necessitano, per loro natura, di una forza lavoro molto ingente e sostengono una struttura di costi fissi elevata. L’ulteriore aumento della pressione fiscale, nelle condizioni attuali, potrebbe portare molti punti vendita a non riaprire nonché impatti significativi sui livelli occupazionali, con possibili ricadute sul gettito atteso. Al contrario, il gioco online è stato il segmento a maggiore crescita negli ultimi anni, non è stato colpito dal lockdown e, anzi, ha beneficiato di un ulteriore notevole aumento, che continuerà nei prossimi mesi, proprio per via del lockdown e per i vincoli di accesso e consumo che saranno necessari in qualunque attività commerciale nella fase 2 e nelle successive. In particolare, il gioco online è passato da 1,57 miliardi di euro di spesa dei giocatori (raccolta meno vincite) del 2018 a 1,79 miliardi di euro del 2019, con una crescita del 14%. Nel periodo gennaio – aprile 2020 la spesa è stata di circa 734 milioni di euro rispetto ai 610 milioni di euro, con una crescita di ben il 20%, anche a causa della crisi del Covid-19. Inoltre il gioco online ha un indotto molto minore in termini di forza lavoro impiegata rispetto alla rete di raccolta fisica, nonché, owiamente, una struttura di costi molto più variabile. In relazione al gettito, risultano complessivamente 108 concessioni attive (includendo anche le concessioni assegnate nel 2018), per cui il Contributo di Solidarietà per il 2020 sarebbe pari a 41,2 milioni di euro, mentre quello del 2021 e del 2022 sarebbe pari a 51,5 milioni di euro. Vale, inoltre, la pena osservare che le concessioni per il gioco online attualmente in essere hanno avuto un uguale per ciascun concessionario (riferimenti: a) procedura per l’affidamento della concessione indetta con avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea il 10 marzo 2011 ID. 2011/S 48-079188, ai sensi dell’art. 24, comma 13, lett.a), legge 7 luglio 2009, n. 88; b) procedura per l’affidamento della concessione indetta con avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea il 10 gennaio 2018, s – 006-009338, ai sensi dell’art.i comma 935, della legge 28 dicembre 2015, n.208). Inoltre, la Legge n. 160 del 27.12.2019 (Legge di Bilancio 2020), all’art. 1, comma 727, come modificata dall’art. 69, c. 3 del Decreto Cura Italia (Decreto legge 17 marzo 2020, n. 18 conv. L. 24 aprile 2020 n. 27), per il rinnovo delle concessioni, con gara da indire entro il 30 giugno 2021, prevede una base d’asta di euro 2.500.000 per ogni concessione, del tutto coerente con l’importo del contributo di solidarietà di complessivi 1.400.000 euro in un periodo di 3 anni.

Presupposti sbagliati: la super tassa colpisce già l’online

Nella premessa della relazione tecnica dell’emendamento c’è un errore di fondo: “L’attuale formulazione della norma colpisce i punti vendita fisici”. E’ una mezza verità. La Super Tassa dello 0,50% colpisce non solo i punti fisici ma anche l’online che ha già una tassazione sui profitti lordi del 24% nel betting mentre i concessionari del terrestre del 20%. Con l’attuale tassa dello 0,50% sulla raccolta nell’online si arriva ad un prelievo del 34-35% quando all’estero è varia dall’1% al 15%.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Il contributo puzza di tassa “patrimoniale” e non rispetta il criterio di progressività

 

Il triplo costo delle Concessioni

Questo prelievo ha come fondamento gli stessi criteri demagogici di una “patrimoniale”. Colpisce un soggetto solo per il suo status (concessionario) che sta esercitando oltretutto una funzione pubblica: titolare della raccolta è lo Stato che delega soggetti privati (attraverso le concessioni) e che questi già pagano per ottenere tali concessioni, partecipando ad un bando di gara.

I concessionari si vedrebbero costretti a pagare tali “licenze” tre volte (al momento del bando, nel 2020 e nel 2021).

 

L’ Effetto espulsivo per i piccoli concessionari dal mercato

Gli effetti sarebbero discriminatori: il prelievo andrebbe a colpire i piccoli concessionari dell’online, avrebbe come effetto quello di espellere dal mercato i piccoli competitor che sarebbero costretti ad operare dall’estero (danneggiando quindi l’Erario). Una proposta che è sempre stata caldeggiata dalla lobby del gioco terrestre e che, guarda caso, salverebbe proprio il terrestre per l’online che l’anno scorso ha subito un corposo aumento della tassazione per mano del Governo Conte I.

 

Un assist per Malta e Curacao

Quando si parla di online c’è poi da tenere presente della concorrenza che arriva dall’estero, quello che noi chiamiamo effetto spread. Molti gamblers italiani continuano a scommettere su piattaforme estere con licenze maltesi e di Curacao. Continuare a massacrare i concessionari italiani non può che favorire questo flusso.

 

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI