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Perché attaccano il poker e provano a screditare la liquidità internazionale? Ecco i motivi…

La campagna mediatica (e non solo) è appena iniziata. Questo film l’abbiamo già visto decine di volte negli ultimi anni, oramai siamo abituati a certi colpi di teatro. Ma questa volta l’attacco al poker è partito dall’interno del settore del gioco.

Perché le lobby del gioco terrestre attaccano il poker e temono così tanto il progetto della liquidità internazionale?

Non vogliamo far polemiche ma cercare di capire.

Alla fine crediamo che il poker non sia l’obiettivo primario (anche se rimane sempre il bersaglio preferito), si tratta di un business marginale rispetto ai volumi che muovono slot e VLT, ma sarebbe pericoloso sottovalutare l’ennesimo attacco mirato: c’è chi vuol provare ad affondare il progetto, per evitare un pericoloso effetto domino con un allargamento pericoloso dell’offerta.

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NUMERI E PROBLEMI DEL GIOCO TERRESTRE

Se paragoniamo la spesa del poker online a quello delle slot terrestri possiamo metterci a ridere.

Ma se analizziamo meglio i numeri, si può capire perché qualcuno teme la liquidità comune online tra Italia e Francia, considerando un altro fatto non secondario: il Governo si sta dimostrando sempre più impotente di fronte alla residenza degli Enti Locali (in particolare le Regioni) che sembrano seriamente intenzionati a fermare la diffusione delle slot sul territorio.

Vi è un aspro conflitto di poteri tra Regioni e Governo ed è in serio pericolo la competenza centrale di Roma nel settore del gioco.

Quindi, c’è chi teme il peggio, ovvero che lo Stato italiano alla fine cerchi altrove il gettito necessario garantito da sempre dagli apparecchi da intrattenimento. Il poker è solo un mezzo per arrivare a ben altro.

RACCOLTA SLOT ONLINE INGENTE

Se la spesa (quanto effettivamente esce dalle tasche degli italiani) per il gioco online è poco più del 4% dell’intero settore (quindi una percentuale non insignificante ma senza dubbio piccola rispetto ad altri giochi), non si può dire lo stesso della raccolta.

Nel 2015 i nostri connazionali hanno piazzato giocate per 88 miliardi di euro (la raccolta complessiva è cresciuta del 4,5%) e ben 25,9 miliardi solo nelle slot (da questo potete capire perché il settore sia ritenuto strategico per il fisco), più 22,1 miliardi le VLT (per un totale del settore degli apparecchi di quasi 50 miliardi!) rispetto ai 727 milioni del poker a torneo.

Le statistiche sono state rese note dal sottosegretario Beretta: la raccolta dei casinò online e del poker cash ammonta a 12,5 miliardi (la maggior parte derivanti dalle slot online) con un balzo del 7,5% annuale. Vi è un incremento anche per slot live (+2,2%) e VLT (+3,8%)

In sintesi le slot online presentano volumi pari alla metà delle slot live, ma con un payout nettamente più alto (come detto alla fine l’esborso per gli italiani è circa del 4% rispetto agli altri giochi).

EFFETTO CICLO CONTINUO

Un dato però impressionante ed in crescita costante ma che nulla a che fare con la spesa. In poche parole, sono giochi nei quali i players vincono molto di più rispetto alle macchinette live ed hanno la tendenza a rigiocare di continuo le vincite: questo effetto alla fine genera una raccolta così alta ma la spesa è contenuta. I margini sono bassi sia per i concessionari che per lo Stato.

Anche nelle slot live si genera un turnover simile ma l’effetto “ciclo continuo” è meno marcato essendo giochi con payout minore (meno vincite e meno denaro da rigiocare).

Per questo motivo, le slot online sono senza dubbio scomode per i gestori live, ma non devono essere così temute dalla concorrenza. I dati sui margini lo testimoniano.

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LA CONCORRENZA “SCOMODA” DELLE SLOT ONLINE

Nel 2015 la spesa nei casinò online è stata pari a 327 milioni di euro (rispetto ai 249 milioni del 2014). La spesa nel cash game risulta di meno di un terzo: 83 milioni (in calo netto). I margini per le poker rooms sono diminuiti del 16%.

Da queste considerazioni però si può capire come l’introduzione delle slot online abbia dato parecchio fastidio ai vecchi operatori fisici. Da qui vi sono state (e ci sono ancora) pressioni nei confronti del Governo per abolire la pubblicità. Invito puntualmente accolto da alcuni esponenti che sono riusciti a far passare la normativa anti online.

JACKPOT A LIQUIDITA’ INTERNAZIONALE

Quando leggi poi degli attacchi gratuiti da parte di esponenti di settori ben specifici del gaming alla liquidità internazionale del poker, i sospetti crescono. Eppure il poker online non può essere ritenuto una minaccia seria per colossi del genere. Allora perché vogliono attaccare il poker?

Se ci pensate bene, la risposta c’è: iniziare con un progetto di liquidità internazionale online (è già esistente per le lotterie) che coinvolge migliaia di persone, indurrebbe in un secondo momento il Governo ad ampliare l’offerta anche nei confronti delle slot su internet, con jackpot milionari come avviene sul dot com, in particolare in questo momento storico nel quale si registra l’ostruzionismo degli enti locali che mettono a rischio il gettito fiscale.

In teoria potrebbero essere anche timori fondati (lo dicono i numeri), nella realtà (i politici francesi non lo permetterebbero) pensare a jackpot comuni online per sfruttare una liquidità europea è pura utopia.

La liquidità internazionale è un progetto che si focalizza solo sul poker, al massimo può estendersi al Betting Exchange. Due mercati di nicchia.

FRANCIA CONTRARIA AI CASINO’ ONLINE

Come detto, se guardiamo i dati sulla raccolta, la minaccia dell’online inizia ad essere tangibile e con jackpot estesi ad un mercato comune europeo, il settore del live potrebbe – in teoria – subire una concorrenza importante. Sul dot com jackpot milionari inducono tanti gamblers a scommettere anche pochi centesimi pur di accarezzare il segno di una vincita consistente.

Ma è già complicato e tortuoso in percorso burocratico per arrivare ad una liquidità comune con la Francia nel poker, figuratevi per quanto riguarda gli altri giochi, con ostacoli politici e burocratici importanti.

Queste minacce a mio modo di vedere sono valide solo sulla carta perché la Francia non consentirà mai un progetto del genere. Al di là delle Alpi i casinò online sono vietati e vi è una forte resistenza anche alla liquidità comune. La lobby delle sale da gioco transalpine è molto forte e mai permetterebbero un’offerta sul web di questa portata.

Il poker online invece ha esigenze diverse, è un prodotto di nicchia ed è un gioco che ha sempre avuto bisogno di una liquidità estesa. Non può rappresentare una seria minaccia concorrenziale nei confronti di slot e VLT. Chi lo pensa è fuori strada ma è sempre stato un bersaglio troppo facile da colpire: alla fine l’elenco dei fatti e misfatti degli ultimi anni (mancato regolamento per il live, inchiesta fiscale nei confronti dei players etc) contro il settore è una lunga lista. E’ il momento di dire basta.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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