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Poker.com, è scandalo: svelata rete russa di multi accounter

Scoppia sui principali network esteri di poker online (dot com), uno scandalo su larga scala di multi accounting: un'organizzazione di players russi senza scrupoli, con quartier generale a Mosca, avrebbe pianificato, da due anni a questa parte, un reclutamento sistematico di nuovi giocatori al fine di controllare centinaia di account nelle principali reti internazionali, almeno a giudicare dalle accuse emerse sui forum, con argomentazioni molto forti.

Alcune poker rooms hanno però aperto un’inchiesta e dai primi risultati, non è emersa alcuna irregolarità, smentendo quanto letto sul web. 

Il giallo si infittisce perché la notizia è stata denunciata da diversi utenti sul forum russo GipsyTeam e ripresa anche su 2+2, in un thread molto caldo.  Due noti players della comunità di poker russo avrebbero messo in piedi un'organizzazione a Mosca, al fine di reclutare più grinder MTT possibili, i quali vengono coachati e poi possono giocare anche con varie identità.  Gli affiliati – da quanto rivelato - sono obbligati a firmare un contratto che li vincolava per tre o cinque anni

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Secondo alcune testimonianze "i giocatori non sono costretti a fare multi account, ma nell'ufficio di Mosca ti offrono la possibilità di percorrere anche questa strada che non è proibita dall’organizzazione. I conti sono stati registrati dagli stessi giocatori che spesso utilizzano le identità e le informazioni di amici".

Diverse foto testimoniano l'uso indiscriminato di account multipli. L'organizzazione inoltre offre servizi speciali che consentono di aggirare controlli di sicurezza per l'identificazione dell'IP. Come noto, il Governo russo ha vietato il gioco online e alcune rooms, tipo PokerStars.com, sono state oscurate. Questo scandalo potrebbe rafforzare le convinzioni delle autorità e dare ancora più impulso alla lotta alla diffusione dell'e-gamming.

Secondo PokerFuse, l'organizzazione opera su FullTiltPoker, Merge Network, PokerStars.com, 888.poker, iPoker internazionale e PartyPoker.com. La stessa PokerStars ha annunciato che ha svolto una verifica sui diversi account (i cui nick sono oramai pubblici su 2+2) ma non sono emerse alcune irregolarità o casi di soft play.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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