A gennaio, si erano diffuse voci di un possibile invio a Bruxelles del testo del regolamento sul poker live, previsto dalla “Legge per gli adeguamenti degli obblighi comunitari” del 2009. I rumors però si sono rivelati totalmente infondati.
L’unica certezza - al momento – è che il Governo Monti ha inserito nel decreto Milleproroghe l’impegno a disciplinare il settore del poker sportivo dal vivo e assegnare le licenze (con il tanto atteso bando) entro e non oltre il 30 giugno 2012. Per questo motivo, è plausibile pensare che il testo del decreto dovrà essere pubblicato nell’arco di 40 giorni, massimo a fine marzo.
Come prevedono le procedure standard, AAMS dovrà inviare il testo in notifica alla Commissione Europea per i consueti tre mesi di stand still, nei quali i paesi membri dell’Unione potranno sollevare eventuali eccezioni. Pertanto, facendo due rapidi conti, al massimo negli ultimi giorni di marzo, il testo dovrà volare a Bruxelles.
Si preannuncia quindi il mese della verità per il live, considerando che la Commissione Finanze del Senato ha espresso forti dubbi sull’urgenza (i decreti devono avere tale requisito per essere costituzionalmente legittimi) dei termini del bando di gara per il poker live, introdotti dal “Milleproroghe”.
E’ facile dedurre che sotto il profilo politico non tira un’aria favorevole alla imminente disciplina del settore. Ed è un grosso errore - a nostro avviso - di valutazione: il ritardo di sei mesi (la gara doveva tenersi entro il 30 novembre 2011) è già costato all’Erario circa 80 milioni di euro, secondo le stime previste dal precedente Ministro Giulio Tremonti che aveva annunciato l’attivazione di circa 500 sale solo nel 2012. Ci sono poi le implicazioni (non secondarie) di ordine pubblico, in un settore che da tre lunghi anni attende una disciplina definitiva e compiuta.