A seguito della sentenza "Blanco-Fabretti" della Corte di Giustizia Europea, oramai è chiaro a tutti i giocatori di poker e ai frequentatori di casinò, che le vincite conseguite nelle sale da gioco all'interno dell'UE sono esentasse per i residenti italiani e dell'Unione, in virtù del principio di divieto di doppia imposizione. E su questo aspetto i players possono stare tranquilli ogni volta che giocano in un casinò della UE. I problemi possono sorgere in Gran Bretagna, a Las Vegas ed, in generale, negli Stati Uniti.
Per la Corte di Cassazione però c'è un onere probatorio che spetta al giocatore: deve fornire una ricevuta originale della vincita conseguita che viene rilasciata dal casinò. Lo stabilisce una recente sentenza della Sesta sezione civile della Suprema Corte.
I giudici di legittimità hanno chiarito questa regola: non basta fornire i biglietti di ingresso al casinò, serve un documento autentico della sala che provi la vincita non dichiarata al fisco.
La sentenza arriva a seguito di un caso che ha visto un gambler residente a Bolzano che frequentava diversi casinò austriaci, in particolare a Innsbruck. L'Agenzia delle Entrate di Bolzano aveva notato alcuni accrediti non giustificati sul suo conto bancario ed era stato aperto un accertamento fiscale.
Il player aveva fornito i numerosi biglietti di ingresso al casinò di Insbruck e per la Commissione Tributaria dell'Alto adige e quella provinciale di Bolzano, le prove erano più che sufficienti per giustificare le somme accreditate come vincite ottenute ai tavoli da gioco.
Fatta questa premessa, l'Agenzia delle Entrate ha impugnato la sentenza di secondo grado ed ha presentato ricorso presso la Corte di Cassazione, non ritenendo che il giocatore avesse fornito elementi probatori sufficienti ad attestare e giustificare la natura di quelle somme.
E la Corte di Cassazione ha stabilito che il contribuente è obbligato a fornire "una prova analitica, con specifica indicazione della riferibilità di ogni versamento bancario, idonea a dimostrare che gli elementi desumibili dalle movimentazioni bancarie non attengono ad operazioni imponibili, cui consegue l’obbligo del giudice di merito di verificare con rigore l’efficacia dimostrativa delle prove offerte dal contribuente per ciascuna operazione e di dar conto espressamente in sentenza delle relative risultane".
A seguito di questa sentenza, pare chiaro che i giocatori, nel loro interesse, ogni volta che conseguono una vincita in un casinò europeo, devono richiedere alla sala da gioco una ricevuta, in modo tale da evitare problemi di alcuna sorta con l'Agenzia delle Entrate.
Questo principio vale per qualsiasi gioco che è autorizzato nei casinò (quindi anche il poker).
Ricordiamo che, per una regola molto discutibile (introdotta da una legge in vigore dal 1986), in alcuni casi, in Italia i giocatori devono dichiarare al fisco le vincite lorde (e non quelle nette). Può non piacere ma è la legge. Questo deve essere un incentivo ulteriore a conservare tutta la documentazione richiesta.