Continua la crociata di Vladimir Putin e delle autorità russe contro il gambling online. Beeline, il primo provider del paese, ha oscurato definitivamente PokerStars.com, in ottemperanza delle leggi vigenti.
Per PokerStars.com si tratta di un brutto colpo: a seguito del Black Friday e della chiusura degli States, rischia ora di perdere il primo mercato attivo (basta analizzare le statistiche delle recenti WCOOP per intuirlo).
La legislazione russa non permette l'offerta di gioco online: le società straniere dell'e-gaming però non hanno mai rispettato il divieto. Operando fuori dai confini – sostengono – non sono soggette alla legge russa.
Il governo ha però invitato gli internet provider a bloccare l'accesso ai siti di gambling. Un invito che fino ad ora era stato colto parzialmente.
Il provvedimento di Beeline però contro PokerStars.com rischia di alimentare un effetto domino nei confronti del settore. I numerosi grinder russi non potranno più giocare sulla room della picca rossa (seppur il client per il momento è ancora funzionante mentre l'home page di Stars.com è già stata oscurata).
Sotto il profilo tecnico l'oscuramento sembra facilmente aggirabile, ma il segnale politico è forte sia nei confronti dei players che delle compagnie straniere.
Per capire la portata dell'oscuramento, basta analizzare i dati parziali sul numero di iscrizioni alle recenti WCOOP di PokerStars.com:
Russia 11.632
Canada 9.829
Germania 9.349
Regno Unito 8.317
Paesi Bassi 3.817
Brasile 3.679
Svezia 3.588
Australia 2.691
Danimarca 2.535
Norvegia 2.535
Polonia 2.379
Messico 2.332