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Tapie acquista Full Tilt Poker per $ 80 milioni: c’è la firma!

bernard-tapieIl finanziere francese Bernard Tapie ha firmato, poche ore fa, un accordo con il Dipartimento di Giustizia (Doj) per rilevare la maggioranza delle quote di Full Tilt Poker. Lo hanno assicurato ad Assopoker alcune fonti vicine al board della red room nella serata di ieri giovedì 17 novembre. Poco dopo la mezzanotte è arrivata la conferma ufficiale dall’ex amministratore delegato Ray Bitar.

Secondo prime indiscrezioni, Tapie avrebbe raggiunto un accordo con i procuratori di New York. In questo modo, di fatto, il sito sarebbe stato ceduto all’ex proprietario dell’Adidas per 80 milioni di dollari. Non si conoscono ancora i dettagli ufficiali dell’operazione ma Full Tilt Poker ha dovuto rinunciare alle proprie attività sul territorio statunitense.

In virtù dell’intesa con i procuratori, manca solo un passaggio (formale): la sottoscrizione dei contratti di vendita ufficiali con gli azionisti di Tiltware, la holding del gruppo.

In forza dell’accordo appena sottoscritto con il Doj, Tapie si impegnerà a rimborsare i players non residenti negli USA. Si tratta di una cifra vicina ai 150 milioni di dollari. I giocatori statunitensi invece dovrebbero essere tutelati dai procuratori di New York, con i fondi confiscati dopo il 15 aprile ma questo aspetto è ancora tutto da chiarire.

Dal comunicato ufficiale emerge una prima novità (che era nell’aria) di non secondaria importanza: “i players statunitensi dovranno richiedere un risarcimento dei fondi sequestrati”. In poche parole, l’accordo tutela solo sulla carta tutti i giocatori.

E’ evidente che i clienti residenti negli USA – al momento – non rientrano in questa intesa extragiudiziale. Proprio per questo motivo, Ferguson, poche ore fa, ha chiesto lo sblocco di quattro conti confiscati, per 98 milioni di dollari, in modo tale da garantire una restituzione immediata. Solo il Doj nelle prossime ore potrà chiarire la posizione dei giocatori a stelle e strisce ma il rimborso non sembra così automatico.

Dalle prime indiscrezioni che filtrano da New York, sembra che l’accordo preveda una decadenza dell’azione civile nei confronti della red room. In questo modo, i futuri azionisti non dovranno rispondere a nessun eventuale risarcimento inerente la gestione passata. Per i più ottimisti entro 40 giorni il sito potrebbe tornare attivo online.

Aggiornamento ore 00.50: Nel comunicato stampa, Full Tilt Poker ha confermato che è stato firmato un accordo tra il gruppo d’investimento Bernard Tapie e il Doj. Il finanziere francese si impegnerà al rimborso dei giocatori non statunitensi. I players USA dovranno invece richiedere un risarcimento dei fondi confiscati.

Aggiornamento ore 1.10: prima dichiarazione di Ray Bitar (che nella nota stampa non viene più presentato come amministratore delegato ma co-fondatore): “Sono soddisfatto degli sforzi del Dipartimento di Giustizia e del Gruppo di Bernard Tapie per la loro continua dedizione nel perseguire un accordo reciprocamente vantaggioso che faciliterà il rimborso dei giocatori”.

“Grazie all’intesa con il Doj, Bernard Tapie e Full Tilt Poker potranno ratificare i termini definitivi del loro accordo, in modo tale da portare la questione ad una completa risoluzione in tempi rapidi”.

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Aggiornamento ore 1.50: conferme da parte anche del gruppo francese. L’avvocato Behn Dayanim, vero regista dell’operazione, ha dichiarato: “esiste un documento che attesa l’accordo con i procuratori, in forza del quale se gli azionisti di Full Tilt Poker acconsentiranno alla vendita degli asset del gruppo, Bernard Tapie acquisterà tali attività. Successivamente al concenso degli azionisti sarà siglato un ulteriore accordo finale con il Doj”.

Una cosa è certa, 15 giorni fa è stato raggiunto verbalmente l’intesa con il Dipartimento di Giustizia e con estrema puntualità stanotte si è assistito al superamento dell’ostacolo più difficile. A questo punto è solo una questione formale e poi Full Tilt Poker passerà in mano francese.

phil-iveyAggiornamento ore 11.00: si ai soci, no agli amministratori! Trapelano i dettagli dell’accordo: Bernard Tapie dovrà essere il socio di maggioranza. Potranno far parte della nuova Full Tillt Poker anche i vecchi soci, ma non gli amministratori. In poche parole, Phil Ivey potrà continuare ad essere un’azionista della red room, Lederer e Ferguson no.

Aggiornamento ore 11.25: elenco clienti USA fornito al DoJ. Iniziano a chiarirsi anche gli aspetti inerenti ai players statunitensi. Il database dei clienti americani rientra nel patrimonio della room che però si è impegnata ad utilizzarlo solo allo scopo di collaborare con il Dipartimento di Giustizia per individuare l’elenco dei creditori e dei relativi saldi.

Aggiornamento ore 13.10: ufficializzata la modalità operativa studiata dagli avvocati ed i procuratori di New York: Full Tilt Poker dovrà cedere il proprio patrimonio al Dipartimento di Giustizia, il quale a sua volta si impegna a cedere il sito a Tapie, in cambio di 80 milioni di dollari (confermata l’indiscrezione di Assopoker). Tale somma sarà poi utilizzata per rimborsare i players statuinitensi.

Vi saranno aggiornamenti continui nell’arco della giornata! Segui la DIRETTA LIVE su Full Tilt Poker qui in home page e nella sezione dedicata alla vicenda Full Tilt Poker!

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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