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La terza vita di Full Tilt: la nuova filosofia della red room

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C’era una volta la seconda room mondiale che contendeva la leadership a PokerStars, a colpi di investimenti marketing milionari. C’è stato poi il black friday, il crack finanziario, l’assalto vano di Bernard Tapie durato mesi, fino all’ingresso nella famiglia di Rational Group.

Nel 2012, una partenza da zero o quasi, ma sempre con i soliti noti: Tom Dwan, Gus Hansen e la stella Viktor “Isildur1” Blom. Nel frattempo il lancio del casinò (slot, roulette e blackjack), in attesa del betting (nel 2015).

Giunti a scadenza i “contratti high stakes”, la red room – sotto la nuova gestione di Amaya - cambia filosofia anche nel marketing ed oggi annuncia una nuova campagna massiccia che sarà testata inizialmente nel Regno Unito, occupando spazi in televisioni, giornali e cinema.

Con le quote di mercato del poker mondiale oramai consolidate, la red room ha deciso di non rinnovare i contratti alle proprie stelle, per investire tutto nella ricerca di nuovi casual players.

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La campagna è a cura dell’agenzia pubblicitaria irlandese Simply Zesty, specializzata nella creazione di video. La strategia è quella di sancire una rottura totale con il passato (vi ricordate il team pro più le centinaia di red pro?), una strada obbligata all’interno di Rational Group, per evitare di creare un doppione della consorella PokerStars.

L’obiettivo è quello di indurre e stimolare i nuovi giocatori di Full Tilt a raccontare le proprie storie. Per questo motivo sono già stati creati due video “The Bluff” e “The Call”.

L’amministratore delegato del sito, Dominic Mansour, ha spiegato: “questi spot mostrano quello che accade ogni giorno su Full Tilt: la guerra psicologica, il bluff, il divertimento. Abbiamo investito molto tempo e risorse per il nuovo marchio: siamo contenti di poter condividere la prima delle nostre storie nel Regno Unito”.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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