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WSOP tasse: che mazzata per il francese Labat costretto a pagare il 44% al fisco, Cynn perderà $3,8 milioni!

WSOP tasse: arriva il conto salato!

Su 28 milioni di dollari distribuiti al tavolo finale, quasi 11 milioni sono finiti nelle casse delle agenzie fiscali.

Partiamo dal vincitore: complimenti a John Cynn di Evanston, Illinois, per aver vinto il Main Event delle WSOP del 2018 e un fantastico primo premio da $ 8.800.000. Ne dovrà però lasciare per la strada (accordi di staking a parte) la bellezza di $ 3.860.183, considerando le tasse sul reddito federali, la tassa di lavoro autonomo (tutti e 9 i finalisti sono professionisti) e l’imposta sul reddito statale dell’Illinois. Il 43,87% della sua vincita va in fumo. Grazie a Trump, con la nuova riforma fiscale, risparmia circa $ 234.493 rispetto al 2017.

Va un pò meglio al runner-up Tony Miles. Residente a Jacksonville, in Florida, Mister Miles per fortuna sua, non paga tasse statali sul reddito in Florida. Dovrà pagare invece l’imposta federale sul reddito e la tassa sul lavoro autonomo (come player pro) per un totale di meno di 2 milioni di dollari (pari al 38,79% delle sue vincite).

Stesso discorso per il texano Michael Dyer che evita la tassa statale. Pagherà alla fine qualcosa meno di 1,5 milioni di dollari (il 38,65%). Dei sei statunitensi presenti al tavolo ha il carico fiscale più basso.

Joe Cada: il 40,59% della vincita va allo Stato

L’ex campione del Mondo Joe Cada, il player più famoso al tavolo, è arrivato quinto vincendo $ 2.150.000. Il player del Michigan dovrà lasciare al fisco il 40,59% delle sue vincite (quasi 900.000 bigliettoni). Qualcosa di meno rispetto al 42% che pagò nel 2009.

Dall’Australia alla Francia è un bel bagno di sangue

Ma è interessante capire cosa succederà agli stranieri. L’australiano Alex Lynskey di Melbourne ha chiuso al settimo posto. Vi è un accordo bilaterale fiscale tra Australia e Stati Uniti ma non si applica al gambling. Di conseguenza il 30% della vincita di Lynskey viene trattenuta dall’IRS (l’agenzia fiscale americana). Il sistema fiscale australiano prevede la tassazione solo per i professionisti e non per i giocatori amatori e la tassazione media è del 45% rispetto al 37% degli USA. Ad Alex Lynskey gli viene comunque riconosciuto un credito d’imposta.

Vi è poi l’ucraino Artem Metalidi residente a Kiev, L’Ucraina ha una sorta di flat tax del 18% più una tassa dell’1,5% necessaria per le spese militari. Di fatto pagherà circa $243.750. Nessun dollaro sarà versato all’IRS considerando che vi è un trattato fiscale bilaterali tra i due paesi sulle vincite sul gioco d’azzardo.

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Infine il povero francese Antoine Labat, giunto nono, dovrà pagare $ 567.426 oltre il 43% della vincita percepita, ovvero $ 432.574 (€ 369.721) delle sue vincite su $ 1 milione (€ 854.701).

Questa la tabella di sintesi:

 

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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