Vai al contenuto
USA vs Cina

Il futuro dei casinò nel 2025: da Trump a Xi Jinping, come la geopolitica condizionerà Macao e Las Vegas

Nel 2025, nel business mondiale dei casinò peserà sensibilmente la geopolitica e l’inasprirsi probabile della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.

Donald Trump l’ha già sbandierato ai quattro venti durante la sua campagna elettorale e non è necessario essere dotati di particolare fantasia per realizzarlo, considerando il suo primo mandato alla Casa Bianca. Negli ultimi giorni però c’è da considerare anche le contromosse del secondo uomo più potente della terra: Xi Jiping, Presidente della Repubblica Popolare Cinese e Segretario del Partito Comunista. che ha messo le mani e gli occhi - non a caso - proprio su Macao.

Macao è l'ombleico del Mondo dell'industria dei casinò

Per chi non conoscesse bene gli equilibri del gambling mondiale, è bene partire dal presupposto che Macao sia oramai la capitale mondiale del gioco d'azzardo e il punto di riferimento dell’industria: per i casinò (anche di Las Vegas come Sands, Wynn e MGM) le revenues dell’ex colonia portoghese sono quelle che spostano bilanci e resoconti finanziari e che determinano il successo o l’insuccesso delle catene di casinò-resort più importanti al mondo (con gli investitori di Wall Street più influenti coinvolti).

Gli Stati Uniti e Las Vegas rimangono mercati interessanti ma marginali e secondari rispetto a quelli asiatici (Macao e Singapore, in attesa che Wynn apra il primo resort negli Emirati nel Golfo Persico).

Non a caso Caesars che ha sempre concentrato i propri investimenti solo negli Stati Uniti ha vissuto momenti finanziari molto difficili, in particolare durante la grossa crisi economico-finanziaria del 2008-2010.

Inutile soffermarsi sul fatto che dalle sorti di Macao dipendano le tre più importanti catene resort mondiali di Las Vegas. I fondi di investimento di Wall Street guardano con grande attenzione alle dinamiche proprio del mercato dell'ex enclave.

Macao elemento di "ricatto" cinese verso Trump?

Il baricentro è quindi Macao per l’industria del gambing e la partita commerciale tra USA – Cina e il braccio di ferro tra Trump – Xi Jiping sarà decisivo per il futuro dei casinò americani nell’ex enclave.

Il neo eletto Presidente, senza dubbio, continuerà – almeno all'apparenza – nella sua politica aggressiva di dazi e di politiche commerciali restrittive verso la Cina (e l’Europa purtroppo) anche per accontentare il suo elettorato, ma fino a che punto potrà spingersi? Premesso che la guerra commerciale in questi anni è proseguita anche con Biden, quindi non c'è nulla di nuovo all'orizzonte. Lo stesso Biden è quello che ha voluto l'installazione di 5 basi USA (aeree e missilistiche) nelle Filippine con un raggio d'azione che consente agli Stati Uniti di poter colpire le più importanti città costiere cinesi (dove viene prodotta l'80% delle ricchezze del paese) in caso di conflitto. Il clima non è proprio l'ideale.

A prescindere dalla figura del Presidente (che ha poteri straordinari solo durante le Guerre), negli USA sia da parte dell’opinione pubblica che del Congresso (il vero motore decisionale della politica statunitense) vi è la convinzione diffusa di dover contrastare l’ascesa economica ed espansionistica cinese e soprattutto di riequilibrare la bilancia commerciale (le importazioni superano di gran lunga le esportazioni). La partita geopolitica è aspra tra le due superpotenze.

La Cina potrebbe anche adottare politiche molto restrittive su Macao proprio per penalizzare i casinò americani che rimangono esposti e in prima linea nel caso dovesse degenerare la guerra dei dazi.

Cina vs USA
La guerra commerciale tra USA e Cina influenzerà il settore mondiale dei casinò (foto Shutterstock)

Le politiche del Governo cinese verso i casinò

In questi anni Xi Jiping ha messo in atto politiche decise anti-gioco d’azzardo e ha limitato drasticamente la presenza degli Junkets a Macao (intermediari del gioco vitali per le revenues dei casinò statunitensi), cercando anche di limitare l’enorme riciclaggio di denaro (in particolare delle Triadi) che veniva applicato in alcune sale da gioco (gli Junkets fornivano ai tavoli da gioco denaro cash agli imprenditori-gamblers cinesi in prestito).

I più importanti finanziatori della campagna elettorale di Donald Trump hanno interessi diretti a Macao (Fertitta, Wynn, Adelson) e in Cina (Musk)

Assopoker.com

Trump non potrà spingersi oltre certi limiti con la Cina: le ragioni

Ma tra USA e Cina questa guerra commerciale può sfondare i limiti del buonsenso?

Al netto della demagogia e del populismo, lo stesso Trump non potrà superare alcuni confini in questo confronto e vi spieghiamo le ragioni. Questa è senza dubbio una buona notizia per i casinò statunitensi, visto che sono in prima linea e rischiano di essere le prime vittime di questo conflitto commerciale.

Debito pubblico USA: l'influenza della Cina

Il debito pubblico USA ha superato nel maggio 2024, per la prima volta i 34mila miliardi di dollari. L’80% del debito è detenuto da investitori pubblici, di cui il 30% internazionali. Giappone e Cina sono i maggiori detentori del debito statunitense (1.100 miliardi il Giappone e 800 miliardi la Cina). La Cina ha già iniziato a svendere il debito americano e gli USA devono evitare che questo meccanismo continui.

Notate bene che i cinesi non fanno mai "regali a caso". L’apice degli acquisti è stato raggiunto durante le guerre in Iraq e in Afghanistan. Per gli attenti analisti geopolitici, la Cina era consapevole degli errori che stavano commettendo le amministrazioni USA con due guerre senza senso a livello geopopolitico e, per questa ragione, li finanziava e alimentava questo meccanismo erroneo, così gli USA hanno perso risorse fondamentali e si sono indebitati.

Sotto il primo mandato Trump, la spesa pubblica USA ha raggiunto livelli record (anche per il Covid) e così il debito (Musk avrà il compito di tagliare la spesa pubblica statunitense nei prossimi 4 anni, con sforbiciate dolorose al settore pubblico che però rischia di portarsi nel baratro tutta l'economia interna con un calo dei consumi.

Gli USA hanno sempre bisogno di investitori stranieri come la Cina per rifinanziare un debito sempre meno gestibile.

Economie interconnesse: gli enormi interessi di Musk in Cina

L’economia americana è interconnessa con quella cinese (che sta vivendo una crisi preoccupante per via del crollo della domanda interna e dei consumi che danneggiano anche le esportazioni USA). Diversi imprenditori che hanno finanziato e sostenuto Trump durante la campagna elettorale hanno forti interessi in Cina (oltre ai proprietari di Casinò che vedremo al punto 3).

Il primo è Elon Musk che – finanziato dal Governo Cinese – ha aperto una gigafactory a Shanghai di Tesla nel 2020 . L’uomo più ricco della terra ha ammesso che grazie a questi accordi, tra il 2017 e il 2019, ha salvato la sua azienda. La Cina ha però – forse – acquisito la tecnologia necessaria per prodursi da sola ora le auto elettriche delle quali è produttrice, considerando anche il controllo del mercato delle materie prime (in particolare in Africa). Ma questo è un altro capitolo. Musk (che è un elemento chiave dello schieramento pro Trump) non può permettersi alcune guerre commerciali cruente con la Cina. Ma ritorniamo ai casinò.

I finanziatori principali di Trump hanno interessi diretti a Macao

Tra gli imprenditori-investitori “trumpiani” che hanno forti interessi a Macao c’è senza dubbio la famiglia Adelson (proprietaria di Las Vegas Sands a Macao e Singapore, ha ceduto gli asset a Las Vegas) prima finanziatrice di The Donald, fin dalla prima campagna elettorale. L'erede Miriam Adelson ha portato avanti le politiche di sostegno del compianto marito Sheldon per finanziare Trump, il partito Repubblicano e lo Stato d'Israele.

C’è poi un altro elemento chiave: il miliardario texano Tilman J. Fertitta, appena nominato da Trump ambasciatore italiano, è il primo azionista di Wynn Resorts International che ha asset molto preziosi a Macao. Gli stessi co-fondatori Steve Wynn e l'ex moglie Elaine Wynn (azionisti importanti) ricoprono cariche di grande influenza nel Partito Repubblicano (Steve è uno dei tesorieri responsabili).

Fertitta è proprietario anche di altri casinò negli USA e a Las Vegas, così come altri proprietari (Phil Ruffin, amico di lunga data) da sempre vicino al neo eletto presidente USA. Trump è legato a doppio filo sia al mercato in Nevada che a Macao.

Da notare che Fertitta e Adelson stanno cercando di legalizzare i casinò anche nello Stato del Texas con un'importante azione di lobby politica.

Per tutta questa serie di ragioni, l’industria del gambling statunitense e i fondi di Wall Street (che hanno investito pesantemente in questi anni su Wynn, Las Vegas Sands e MGM) sono confidenti che la guerra commerciale con la Cina non si preannunci così dura come paventato nella campagna elettorale, a tal punto da danneggiare i loro interessi a Macao.

E non è un mistero che oramai gran parte del futuro delle società di Las Vegas sia condizionato dalle revenues registrate nell'ex colonia portoghese.

Xi Jiping spinge per politiche di diversificazione dell'economia di Macao

C’è però da fare molta attenzione alle contromosse del Governo Cinese che non scherza ma, che al tempo stesso, ha tutto l’interesse a continuare a esportare a condizioni relativamente vantaggiose nel primo mercato mondiale per consumi, gli USA.

The Macao News
riporta che durante la visita dal 18 al 20 dicembre nell’ex colonia portoghese e capitale mondiale dei casinò, il Presidente cinese Xi ha esortato gli amministratori locali a una programmazione e pianificazione economica volta alla diversificazione (dal business dei casinò)

Il nuovo capo esecutivo del governo locale, Sam Hou Fai, ha dichiarato che le priorità indicate dal presidente Xi saranno il compito principale del suo esecutivo. Per il giornale locale, i membri del governo: “si sono impegnati a collaborare strettamente e a contribuire allo sviluppo sostenibile della società di Macao”.

Xi Jiping vuole che Macao pianifichi un'economia più difersificata rispetto all'industria dei casinò

The Macao News



Macao quindi sta programmando una crescita economica negli altri settori alternativi alle sale da gioco. E questa può essere vista come una vera e reale minaccia cinese al business dei casinò statunitensi e dei loro autorevolissimi investitori.

La partita a scacchi tra Trump e Xi è appena iniziata ed entrambi hanno molto da perdere da questa guerra.

Per quanto riguarda invece il mercato interno dei casinò statunitensi ci sono state nuove mosse e nomine della futura amministrazione che lasciano presagire a importanti fusioni e incorporazioni, ma di questo ne parleremo in un articolo a parte di approfondimento.

Il mercato dei casinò online e live in Italia

Macao e gli Stati Uniti sono il punto di riferimento e i principali mercati dei casinò terrestri, in Italia sono solo 4 le sale da gioco legali (Venezia, Campione, San Remo e Saint Vincent), alle quali si aggiungono i casinò online con regolare concessione ADM. Le sale online mettono a disposizione dei nuovi clienti sia bonus gratis che free spin per le migliori slot online e per nuovi registrati dei bonus casinò progressivi. Qui sotto potete consultare una tabella comparativa:

COMPARAZIONE BONUS DI BENVENUTO
110€ subito, fino a 2.000€ sul primo deposito + 500 Free Spins
100€ alla registrazione, 200€ di cashback sulle slot
Bonus sino a 365€ sul primo deposito + 50 free spins
200€ senza deposito, 100% fino a 1.000€+ 200 Free Spins
Fino a 1.500€ sul primo deposito e 50 Free Spins senza deposito
Bonus del 200% fino a 200€ + 500 Free Spins
1.000€ sul primo deposito + 20€ free + 200 Free Spin
Fino a 2.050€ di bonus cashback + 150 free spins senza deposito
500€ Fun Bonus + 25€ al primo deposito + 7€ scommesse + 100% fino a 1.000€ + 5€ My Slots
Fino a 50€ sul primo deposito, 200€ in Fun Bonus e 10.000€ con "Salva il bottino", 10€ freebet Sanremo
Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.