L'eco dell'inchiesta della Procura di Aosta sui due funzionari che avrebbero agevolato il presunto riciclaggio di denaro di società piemontesi di materiale ferroso, ai fini dell'evasione fiscale, si sta riflettendo anche su altre inchieste parallele, in particolare di una pista che porta a Genova e riguarda l'ex presidente del Genoa e del Livorno, Aldo Spinelli, finito nelle intercettazioni ambientali delle Fiamme Gialle.
In questo Articolo:
- 1 L'inchiesta su Aldo Spinelli
- 2 Il cambio contestato: la violazione dei limiti per legge
- 3 Le conversazioni intercettate: “Mi ha dato 2mila euro…”
- 4 La difesa: “Operazione lecita, Spinelli convinto della regolarità”
- 5 Perquisizioni e sequestri: gli sviluppi più recenti
- 6 La questione Spinelli sospesa
- 7 Chi è Aldo Spinelli
- 8 La precedente inchiesta: l’affaire Toti–Signorini
- 9 L'indebolimento dei casinò italiani
L'inchiesta su Aldo Spinelli
L’ennesimo capitolo giudiziario che coinvolge il nome di Aldo Spinelli passa questa volta dal Casinò di Saint-Vincent. Un’ operazione di cambio contanti da 85.000 euro, effettuata l’11 agosto 2024 all’interno della casa da gioco valdostana, è oggi al centro di un fascicolo della Procura di Aosta per corruzione, reato contestato sia all’imprenditore sia a due dipendenti della struttura.
Spinelli, che da pochi giorni è tornato in libertà dopo tre mesi ai domiciliari a seguito del patteggiamento della maxi inchiesta genovese su Toti e Signorini, quella sera arriva in Valle d’Aosta con l’amica Caterina Morgia. La passione per il gioco non è un mistero, e il copione sembra quello di sempre: arrivo in sala, accoglienza riservata, richiesta di cambio cash, quindi tutto normale ma non per la Procura.
“Spinelli era assolutamente convinto della liceità dell’operazione. Lo confermano anche le intercettazioni.”
Avv. Sabrina Franzone, legale di Aldo Spinelli
Il cambio contestato: la violazione dei limiti per legge
I due dipendenti coinvolti, Cristiano Sblendorio e Augusto Chasseur (secondo Rai News24), procedono all’operazione di cambio nonostante la normativa italiana imponga un tetto massimo di 5.000 euro.
Le microspie della Guardia di Finanza — posizionate nell’ambito dell'indagine più ampia su presunte fatture false e riciclaggio per oltre 3 milioni — registrano ogni passaggio.
Dalle intercettazioni emerge che Spinelli chiede di intestare 50.000 euro alla Morgia e richiede il resto in fiches da utilizzare al tavolo. L'imprenditore di Genova chiarisce di voler evitare di tenere contanti in casa. Secondo lui e i suoi avvocati, l'operazione è regolare.
Al termine, Spinelli lascia ai due dipendenti 1.000 euro ciascuno. Lui li definisce “una mancia”, la Procura li interpreta come presunta corruzione funzionale all’operazione illecita.
Le conversazioni intercettate: “Mi ha dato 2mila euro…”
La frase chiave dell’indagine arriva da una telefonata di Sblendorio alla moglie, l’11 agosto:
“I soldi me li ha portati sotto il tavolo… non sono i soliti 500 euro ma 2mila. Perché gli ho cambiato 100mila euro in contanti.”
In realtà, la cifra accertata dalla Guardia di Finanza è 85.000 euro, prelevati poche ore prima da Spinelli nella sua cassetta di sicurezza a Montecarlo. Ma il tenore della conversazione non aiuta la posizione del funzionario, né quella dell’imprenditore, anche se le intercettazioni non contestualizzate sono fuorvianti, quindi vi invito alla prodenza.
La difesa: “Operazione lecita, Spinelli convinto della regolarità”
La legale di Spinelli, Sabrina Franzone, insiste sulla buona fede del suo assistito:
“Spinelli era assolutamente convinto della liceità dell’operazione. Lo confermano anche le intercettazioni.” Va ricordato che l’imprenditore non è indagato per riciclaggio nell’indagine valdostana: viene toccato solo in via incidentale, poiché l’inchiesta principale riguarda il presunto circuito di movimenti sospetti all’interno del Casinò per occultare l'utile delle società piemontesi oggetto dell'indagine.
Perquisizioni e sequestri: gli sviluppi più recenti
La scorsa settimana gli investigatori hanno perquisito l’abitazione dell’imprenditore, trovando 30.000 euro in contanti e alcuni orologi di valore.
Molto più rilevante il materiale rinvenuto presso l’abitazione di Caterina Morgia, indagata per riciclaggio: si parla di decine di migliaia di euro in contanti, una quantità che apre interrogativi - per la Procura - sul reale utilizzo dei fondi movimentati quella sera al Casinò.
E' una pista investigativa fondata sui fatti o è partita la caccia alle streghe.

La questione Spinelli sospesa
Il dossier di Aosta non ha la portata politica della precedente inchiesta genovese, ma aggiunge un nuovo tassello a un quadro molto complesso ed è un vero danno d'immagine per i casinò.
La partita giudiziaria, anche questa volta, si giocherà tutta sull’intenzionalità: mancia innocente o corruzione finalizzata all’aggiramento del limite sul contante? E' un' operazione lecita o tassello di un circuito più ampio di movimentazioni irregolari?
La Procura di Aosta sembra avere già una lettura chiara. La difesa, altrettanto.
Sarà la verità giudiziaria in un'aula di Tribunale a stabilirlo. Saranno gli atti — e non le fiches — a decidere l’esito finale.
Chi è Aldo Spinelli
Aldo Spinelli, classe 1940, è una delle figure più note dell’imprenditoria ligure. È stato a lungo definito il “re dei terminal portuali”, ruolo costruito attraverso decenni di attività nel settore della logistica e delle infrastrutture marittime tra Genova, Savona e Livorno. Nato a Reggio Emilia e trasferito presto in Liguria, Spinelli ha costruito il suo impero nel settore delle concessioni portuali, diventando un interlocutore stabile delle amministrazioni locali e uno degli imprenditori più influenti del territorio.
Oltre al business, Spinelli ha sempre coltivato due passioni:
- il calcio, con esperienze anche esaltanti da dirigente e Presidente nel Genoa e nel Livorno;
- il gioco d’azzardo, frequentando casinò italiani ed europei (Montecarlo su tutti).
Una figura potente, radicata e spesso divisiva, oggi nuovamente al centro di uno scenario giudiziario complesso.
La precedente inchiesta: l’affaire Toti–Signorini
Prima dell’indagine valdostana sul cambio contanti al Casinò di Saint-Vincent, Spinelli è stato coinvolto nella maxi inchiesta genovese per corruzione che ha travolto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il presidente dell’Autorità Portuale di Genova e Savona Paolo Emilio Signorini. E' finita con accordo di patteggiamento per tutti i protagonisti citati, compreso Spinelli.
Secondo la Procura di Genova, Spinelli avrebbe elargito denaro, finanziamenti e utilità con l’obiettivo di ottenere:
- agevolazioni su concessioni portuali,
- proroghe,
- autorizzazioni amministrative,
- trattamenti preferenziali all’interno del sistema portuale ligure.
L’impianto accusatorio sostiene che Spinelli avrebbe costruito una rete di relazioni “funzionali” ai suoi interessi, offrendo contributi elettorali, cene, regali (comprese esperienze ai tavoli del Casinò di Montecarlo) e forme di sostegno diretto agli interlocutori politici e istituzionali coinvolti.
L’arresto e il patteggiamento
Spinelli era finito ai domiciliari per tre mesi. La posizione dell’imprenditore — secondo i magistrati — sarebbe stata centrale per comprendere il flusso di denaro e contatti destinati a influenzare decisioni pubbliche di grande rilevanza economica.
La difesa ha sempre negato l’intenzionalità corruttiva, ma alla fine Spinelli si è orientato verso un patteggiamento a 3 anni e 2 mesi, accettando una soluzione concordata per evitare un processo lungo e potenzialmente più rischioso.
L'indebolimento dei casinò italiani
Sappiamo bene che anche questa storia indebolisce l'immagine dei casinò terrestri italiani per questa ennesima inchiesta della Procura di Aosta che, pare testimoniare, che due funzionari che dovevano vigilare sul riciclaggio di denaro e sulla provenienza di denaro cash, non hanno fatto il loro dovere. E tutto ciò indebolisce la figura dei casinò legali sia sotto il profilo dell'opinione pubblica che nel dibattito politico.
E' un momento molto delicato per le sale da gioco terrestri italiane che devono anche sostenere una forte concorrenza da parte dei casinò online concessionari.
Si ringrazia Genova Today per la foto in copertina